Gianluca Grignani è ripartito in tour con il suo Romantico Rock Show dopo il successo ottenuto con l’omonimo album e una prima serie di concerti che hanno raccolto un grande consenso di pubblico.
Il ritorno al teatro come location è stato fortemente voluto dall’artista per sperimentare, per la prima volta, il suono in quadrifonia. La riproduzione del suono avviene cioè tramite posizionamento di casse non solo di fronte al pubblico ma anche alle spalle, creando un bilanciamento e coinvolgimento totale, quasi a creare un “abbraccio musicale” fra palco e platea.
Lo show inizia con una riproduzione di suoni, voci e luci che rimbalzano dal palco al pubblico per poi lasciare spazio alle prime note suonate dalla band entrata in scena insieme a tre ballerine che si muovono sinuosamente in platea e accompagnano sul palco Gianluca durante molti dei brani proposti.
Il cantautore compare dal fondo del palco e inizia con Più famoso di Gesù, poche parole all’inizio dello spettacolo e una voce non in grandissima forma non impediscono a Grignani di cercare e trovare il coinvolgimento del pubblico con l’esecuzione dei brani tratti dall’ultimo album, Il più fragile, Romantico Rock Show, Sei unica, Sei sempre stata mia, Come solo tu, Più veloce del suono.
Ma è proprio per la sua voce fragile ed emotiva (e non per l’intonazione impeccabile) che il cantautore è apprezzato ed amato e il romanticismo del suo rock melodico si assapora soprattutto quando ripropone le canzoni del passato e che lo hanno reso famoso; su tutte Destinazione Paradiso e La mia storia le dita che infiammano il pubblico. Apprezzatissima anche Una donna così, brano che il cantante rivela di non eseguire quasi mai live ma molto richiesta dai suoi fan.
Il cantautore interagisce con il pubblico e si concede in ogni attimo un po’ di più, in un clima sempre più caldo e animato, invitando i presenti a cantare (e sostenerlo) sugli incisi dei brani che proseguono il salto nel tempo: Cammina nel sole e Falco a metà fino al rock di La fabbrica di plastica.
Grignani sceglie di chiudere il suo show ancora con un brano del passato in una bellissima versione solo voce e chitarra di Primo treno per Marte, lasciando ancora una volta che il pubblico lo sostenga cantando insieme e dimostrando il proprio affetto e l’apprezzamento per lo show.
Foto a cura di Romina Greggio Copyright © NonSoloCinema.com – Romina Greggio