“L’OMBRA DEL VENTO” DI Carlos Ruiz Zafón.

La determinazione di un giovane ragazzo porta alla scoperta di una storia tragica e sfortunata dai contorni misteriosi rimasta nascosta per troppo tempo.

Una Barcellona nota, quelle delle ramblas, e una sconosciuta, quella del Cimitero dei Libri Dimenticati, accompagnano il protagonista del romanzo, Daniel, nel suo cammino verso la ricerca della verità e la conoscenza di un mistero fitto e intricato.

Daniel una mattina si sveglia gridando perché non ricorda più il volto della madre prematuramente scomparsa sei anni prima. Il padre per consolarlo decide di portarlo, all’alba di quella stessa mattina, nel Cimitero dei Libri Dimenticati: un luogo misterioso dove i libri perduti nel tempo vivono nell’attesa di essere posseduti da un nuovo spirito. Il piccolo Daniel sceglie L’ombra del vento di Julián Carax, autore sconosciuto ai più e circondato da un alone di grande mistero. Il ragazzo undicenne, desideroso di leggere tutte le altre opere di Carax, inizia una ricerca grazie alla quale conoscerà molti personaggi che segneranno indelebilmente la sua esistenza. Il mistero si infittisce a causa della comparsa di un uomo sfigurato dal fuoco Laín Coubert, avente il nome che Carax ha dato al demonio in uno dei suoi romanzi, e che si aggira nella città ricercando e distruggendo tutte le copie delle opere di Carax. Le indagini di Daniel si protraggono per ben dieci anni nei quali il giovane protagonista riesce lentamente a far riemergere dal passato storie torbide di violenze, di inganni, di tradimenti, di amicizie infrante, di amori impossibili e soprattutto di morte e di disperazione. In alcuni momenti si ha la sensazione che la storia di Julián Carax e di Daniel Sempere, accomunati dal possedimento della stessa penna appartenuta a Victor Hugo, coincidano in modo speculare; il finale però restituirà ad entrambi la propria autonomia infatti se il destino è stato crudele con il primo si rivelerà generoso con il secondo, che ritroverà sé stesso e il ricordo del volto materno.

Il romanzo si inserisce a metà tra il romanzo di formazione e quello di appendice in un periodo storico determinato, che va dalla prosperità spagnola del Modernismo alla repressione e alle violenze della dittatura franchista. Il romanzo di formazione, presente nella crescita sentimentale del ragazzo, nel rapporto padre-figlio e in quello con l’eccentrico e saggio amico Fermín Romero de Torres, ci permette di seguire lo sviluppo di Daniel dall’età di bambino a quella di adulto; il romanzo di appendice lo ritroviamo nella trama intricata a sfondo prevalentemente sentimentale, nell’ambientazione fosca e macabra, nella comparsa di numerosi personaggi determinanti continui colpi di scena e nel riferimento ad uno dei capostipiti del genere: Victor Hugo.
Tutti i personaggi sono ben caratterizzati e Fermín Romero de Torres, ex-spia e ex-barbone salvato da Daniel, è indubbiamente il più originale. Fermín grazie alla saggezza, acquisita grazie all’esperienza, alla fedeltà, alla cultura e alla loquacità accompagnata dall’amore per le passioni terrene riesce a creare momenti di grande intensità emotiva seguiti da momenti di ironia e di ilarità.

Ciò che emerge dalla lettura dell’opera è la grande capacità espressiva e descrittiva di Zafón che riesce, purtroppo solo nei primi capitoli, a creare un’atmosfera avvolgente che cattura il lettore e lo spinge a visualizzare perfettamente ambientazione, personaggi e stati d’animo. Man mano che si procede nella lettura cresce l’artificio fino al finale che appare poco convincente, deludente nella forma ma non nella sostanza poiché l’autore riesce a far emergere il messaggio che vuole comunicare. Il romanzo è ricco di frasi a sé stanti, universali, che lasciano il segno e il ricordo nel lettore che facilmente può ritrovarsi in una di esse.

Autore: Carlos Ruiz Zafón
Titolo: L’ombra del vento
Luogo di stampa: Milano
Casa editrice: Oscar Mondadori
Anno pubblicazione: 2004
Pagine: 439
Costo: € 12,00