LUCE + VELOCITA’ + RUMORE

La citta’ futurista di Gino Severini

“Spedirò sabato o domenica l’unico quadro importante fatto qui. Misura 1 metro per 0,80 , spero che non sarà troppo grande. Rappresenta un tram in un Boulevard. E’ una ricerca di forme percepite nella luce che si può definire così: Luce + velocità + rumori. Con questo lavoro entro in un periodo di più grande astrazione –Credo di cominciare a risolvere il problema della luce e dal lato forma e dal lato colore simultaneamente. Insomma lo vedrai e mi dirai che ne pensi”.

Nel 1913, così Gino Severini scriveva ad Ardengo Soffici prima di inviargli LUCE + VELOCITA’ + RUMORE “fresco e dipinto fin sulla cornice” in occasione della storica mostra di pittura fiorentina di “Lacerba”. In seguito, quest’opera fu esposta a San Francisco nel 1915 nell’unico tour americano dei futuristi “Panama – Pacific International Exposition” e da allora ne furono perse le tracce. Addirittura non ne esisteva neppure un’ immagine riprodotta. Il suo ritrovamento, avvenuto dopo 90 anni, è un avvenimento straordinario che l’Auditorium Arte di Roma ha deciso di celebrare attraverso una mostra che ripercorre le principali tappe della carriera dell’artista toscano.

Gino Severini nacque a Cortona, in provincia di Arezzo, nel 1883. Conobbe Boccioni a Roma nel 1899 e iniziò con lui a frequentare lo studio di Balla, facendo i suoi primi esperimenti di pittura divisionista. In seguito si trasferì a Parigi dove si aggiornò sugli ultimi movimenti artistici ed entrò in contatto con numerosi artisti fra cui Picasso, Braque, Gris, Léger, Apollinaire e Paul Fort.
Una “colonna sonora futurista” accompagna il visitatore lungo il percorso espositivo che illustra l’evoluzione artistica di Severini e il suo rapporto con il movimento futurista e la sua epoca. Lo scenario in cui Severini raggiunge la maturità artistica è un periodo di benessere in cui scienza, arte e tecnica facevano passi da gigante e c’era fiducia in un progresso che non sembrava avere effetti collaterali.

Come Futurista, aveva la certezza che le macchine avrebbero liberato l’uomo dal lavoro e considerava il futuro come il luogo di ogni possibilità. Celebrava il movimento, la velocità, la modernità e i suoi simboli: la città, il treno, il tram. L’entusiasmo, forte e puro, che si sprigiona dalle opere di Severini, appare agli occhi del visitatore post-moderno come quello di un bambino di fronte ai suoi giocattoli nuovi. Il bambino crea storie fantastiche e si diverte mentre gli adulti attorno a lui sorridono con malinconica tenerezza, pensando all’epoca in cui anche loro credevano nella magia.
Tuttavia sarebbe riduttivo, limitare la pittura di Severini a questa visione.

“Nella Pittura di Severini, ciò che domina le sue visioni urbane, dalle quali significativamente è sempre assente le figura umana, non è mai la celebrazione del mezzo meccanico in quanto tale ma il suo essere involucro, contenitore delle psicologie collettive dei passeggeri – spiega Daniela Fonti, curatrice della mostra – I fasci di luci, le linee astratte che penetrano le immagini sono onde empatiche, flussi di energia che penetrano lo spazio e pongono l’uno in comunicazione con il tutto: su quell’inimitabile palcoscenico, unico luogo possibile per vivere all’unisono con il cuore pulsante della modernità, che è l’invenzione futurista della città contemporanea”.

LUCE + VELOCITA’ + RUMORE.
LA CITTA’ FUTURISTA DI
GINO SEVERINI
Roma, Auditorium Parco
della Musica
Informazioni : tel. 06/80241436
www.auditoriumroma.com
Ingresso 1 euro
Orario: tutti i giorni dalle 12 alle 21 Catalogo edito da SKIRA
1 aprile – 5 giugno 2005