“LUCKY BRAND JEANS FREE LIVE TOUR A RONCADE”

Per il palco POPular arrivano al New Age Pia, Jiandri e Ania

Il Lucky Brand Jeans free live tour 06 è prodotto dalla Komart, ha come sponsor Lucky Brand Jeans, marchio californiano d’abbigliamento che sbarca in Italia, ed è in partnership con Milano Concerti, i Superclub Italiani e Arezzo wave. Questa manifestazione dà la possibilità di far sentire artisti emergenti del panorama musicale italiano nei più famosi club musicali del nostro Paese.
Venerdì 9 febbraio al New Age di Roncade (TV) si sono esibiti Pia, Jiandri e Ania che abbiamo intervistato.

D: Raccontaci com’è iniziato il tuo percorso artistico:

Pia: Dopo aver partecipato a Castrocaro nel ’93 ed essere arrivata alla finalissima, ho iniziato a collaborare con molti artisti importanti, come Vasco, Patty Pravo, Irene Grandi, per i quali ho scritto delle canzoni, come “E…”, “Buon Compleanno” tanto per citare quelle che hanno avuto più successo. Nel 2005 è uscito il mio primo album, “Un sogno che” prodotto da Vasco per il quale ho aperto numerosi concerti.

Jiandri: Partendo dalla fine, il mio ultimo anno e mezzo l’ho passato insieme a Alberto Roveroni, Gary Marlowe e Roy Paci a realizzare il mio disco “Susak”. Nei quindici anni precedenti ho collaborato con molti artisti tra cui 3 musicisti che collaborano con Paolo Conte da più di 10 anni (Jino Touche, Daniele Dall’Omo, Daniele Di Gregorio), che mi hanno dato tantissimo, anche se l’incontro nel 2004 con Roy Paci è stato fondamentale.

Ania:Diciamo che avendo un papà musicista, la musica è sempre stata di casa per me. Ho suonato con lui per un po’, e poi ho cominciato a formare vari gruppi rock con i quali suonavo nei locali in giro per la Campania, finché non mi sono trasferita a Milano e ho cominciato a lavorare seriamente.

D: Quali sono le maggiori difficoltà che incontra un artista emergente?

Pia: Purtroppo in giro è difficile musica di qualità. Cioè, le radio e le tv non danno spazio a chi canta le proprie canzoni, a chi ha qualcosa da dire. Invece un cantautore ha questa necessità, anche se ha bisogno di tempo per diventarlo veramente, Invece radio e tv passano artisti che nascono e muoiono in brevissimo tempo.

Jiandri: Secondo me la maggiore difficoltà sono le persone. Se un artista non ha possibilità, significa che ha delle lacune. Io credo che ognuno abbia il percorso e il posto che si merita. Molti sbagliano il modo di affrontare la musica e il suo mondo. Ma credo anche che ci siano troppi dinosauri della politica musicale, che ovviamente non lasciano spazio ai più giovani.

Ania: C’è troppo poco ascolto da parte di radio e tv e molta paura dal punto di vista discografico, le case discografiche non scommettono sui giovani.

D: Come sono i tuoi rapporti con le case discografiche da una parte e il pubblico dall’altra?

Pia: Le case discografiche non promuovono. Con il pubblico ho un rapporto bellissimo. Quando suoni e davanti a te hai un pubblico che ti ascolta è gratificante. Sta a chi è sul palco regalare musica di spessore. Se un artista è bravo, il pubblico lo capisce e lo segue. Il contatto con il pubblico è sicuramente importante.

Jiandri: La cosa fondamentale è suonare. Il rapporto con il pubblico è importante, anche difficile, ma è il gioco più bello. Ho incontrato Roy Paci come amico, con lui ho conosciuto tante persone, anche di etichette importanti, ma a nessuno di loro ho proposto il mio lavoro. Ho sempre sentito che non facevano parte della mia vita e non li ho mai voluti conoscere.

Ania: La musica viene prima di tutto. La parte che preferisco è condividere le mie emozioni. Questo è il mio compito. Non mi sono mai interessati i rapporti con le case discografiche.

D: Quali sono le maggiori difficoltà le trovare ingaggi per suonare dal vivo?

Pia: I locali che fanno musica dal vivo preferiscono far suonare le cover band perché è più semplice, ma così non si va avanti. I locali che ti lasciano suonare le tue canzoni sono coraggiosi, ma sono pochi, di solito preferiscono riempire il locale piuttosto che dare spazio a chi scrive musica. È importante la gavetta. C’è sempre da lottare. Se sei un lottatore vai avanti, se aspetti che qualcuno ti aiuti non vai da nessuna parte.

Jiandri: Il problema è che non esiste la fascia media. È anche colpa dei musicisti, si svendono, si accontentano di prendere quattro soldi e così non danno valore a quello che fanno. In Italia, in generale, è stata abbattuta la fascia media, ma era una fascia fondamentale, la fascia di passaggio.

Ania: I locali hanno paura a dare spazio ai cantautori, hanno paura di ritrovarsi con il locale vuoto.

D: Quali sono i tuoi prossimi impegni?

Pia: Finita questa tournée, prima dell’estate uscirà il mio secondo album, prodotto da Vasco.

Jiandri: Dopo questa tournée, il 13 aprile uscirà il mio album “Susak” per l’etichetta di Roy Paci Etnagigante Records.

Ania: Continuerò con i live anche questa estate e poi a settembre comincerò a registrare delle nuove cose.

Venerdì 16 sempre al New Age, il Lucky Brand Jeans free live tour 06 porterà il palco Urlo? con altri tre artisti emergenti: Alessio Bonomo, Christian Reiner e Diego Mancino.

www.piatuccitto.net
www.myspace.com/jiandri
www.myspace.com/aniaworld