“Materiali da Pinocchio” al Giovanni Poli di Venezia

La Compagnia della Fortezza porta in scena Punzo

Punzo indossa il lungo naso e si “traveste” così da Pinocchio, ma è il personaggio di Collodi a indossare le cupe visioni del regista.

“Materiali da Pinocchio” è una speciale riduzione di “Pinocchio. Lo spettacolo della ragione”, per la prima volta messo in scena nel 2007 nel Carcere di Volterra. Una versione esportabile di uno spettacolo nato per gli spazi “speciali” del carcere toscano.

In prima regionale al Giovanni Poli di Venezia il pubblico entrando trova già Punzo in scena che ossessivo ripete un inquietante ritornello sulle voci che si rincorrono nella sua testa, ravvisandone una più insistente delle altre. Lo fa spostandosi da uno all’altro dei due microfoni ad asta che a destra e sinistra del proscenio delimitano la scena. Alle sue spalle il palco ingombro: sabbia sparsa, un baule, maschere, cornici vuote posate a terra e in una di queste rannicchiato a guardare il pubblico il volto bianco e triste di un attore con lunghe orecchie asinine. Ma tutto ciò è ancora lontano, l’attenzione è sul protagonista che proprio a quella vocina insistente sembra dare ascolto e quella vocina chiede un funerale, desidera la morte. Lo spettacolo potrebbe essere, infatti, proprio questo: l’ultima visione-sogno-spettacolo di un suicida-morente-regista.

Dopo che Punzo stesso porta in scena il suo corpo/manichino ormai cadavere inizia definitivamente la visione. Si sussegue una galleria di personaggi che a volte escono dalle pagine di Collodi altre da spettacoli e ricordi dello stesso regista, mescolando oniricamente la favola con il personalissimo messaggio di Punzo. Sono parole amare quelle da lui recitate folleggiando da una situazione all’altra, talvolta leggendole da libroni che ricordano quelli in cui si trovano le favole per bambini. Invece Punzo ne trae teorie teatrali, brani amati, testi messi in scena, riflessioni personali. Gli altri attori qui risvegliano visioni, danno corpo al gatto e la volpe, all’angelo napoletano, al coniglio carroliano, all’asino-Lucignolo e a tutti gli altri. Servono qui come struttura mutevole in cui si impone il regista-attore. Quello che Punzo mette ostinatamente in scena è, infatti, la propria interiorità, un campo di battaglia artaudiano dove il compromesso non esiste. Diversamente dal solito è lui al centro della scena, è lui il protagonista assoluto. Anche le musiche assecondano la sua verve recitativa. La Compagnia della Fortezza mostra in questo spettacolo la propria anima, la propria idea fondatrice, il proprio regista. In questo spazio scenico surreale ogni suo desiderio si avvera, ma non per questo l’ansia si placa. Viene allora voglia di mandare al diavolo la fatina buona e tornare ad essere legno, smettere definitivamente di essere umani considerato che cosa davvero ciò comporta.

Teatro Giovanni Poli – rassegna: DECLINAZIONI DI DRAMMATURGIA
Materiali da Pinocchio
di Armando Punzo, con Armando Punzo, Aniello Arena, Jamel Soltani, Dino Calogero, Santolo Matrone, compagnia Compagnia della Fortezza, diretto da Armando Punzo