“Platonov” di Anton Čechov

Platonov vittima di se stesso

Al Teatro Goldoni di Venezia Alessandro Haber impersona la devastante fragilità di un maestro elementare

Platonov è un testo giovanile di Čechov, riemerso vent’anni dopo la morte del suo autore, che merita la ribalta della scena non fosse altro che per il confronto con i più grandi capolavori del drammaturgo russo. Questa operazione è resa oggi possibile grazie all’efficace riduzione che Nanni Garella ha voluto compiere su questo dramma, ripulendolo da eccessive lunghezze e verbosità e traducendolo in un linguaggio asciutto e drammaticamente diretto che lo avvicina maggiormente ai drammi della maturità del suo autore.
Il risultato pare riuscito: si sente l’ineluttabilità del vivere, la pesantezza di un presente che non lascia spazio al futuro, il fallimento più totale.

Eroe di questo dramma è Platonov, considerato dalla comunità che lo circonda, un uomo intelligente, simpatico, forse una testa calda ma da rispettare. Ed è così: Platonov fa il maestro elementare, un mestiere onesto, ma che agli occhi degli altri poco si addice ad un temperamento brillante e ad un ingegno vivo. Realmente Platonov è creduto un uomo migliore in rapporto al mestiere che esercita, ed è forse questo essere inopportuno la causa del suo disagio esistenziale.
Costantemente in bilico fra l’ironia e la beffa, fatica a farsi accettare dalla collettività, che in realtà lo giudica un buono a nulla, uno scialacquatore, un ciarlatano, un fallito. La vita non ha speranza, la felicità non è che un’amara disillusione, acuita dalla dipendenza dall’alcol, dall’incomunicabilità con la moglie e dalla disperata e ossessiva ricerca di rapporti con altre donne.
Paragonato al Don Giovanni molièriano, Platonov accoglie in sé la condizione di miscredente totale nei confronti della società e di se stesso in primis.

Alessandro Haber e la compagnia in generale, con una bravissima Susanna Marcomeni quale Anna Petrovna, assecondano la volontà autodistruttiva di tutti i personaggi, ma risultano male inseriti in un’ambientazione trasposta, come ha dichiarato lo stesso Garella, alla fine del Novecento. Come ha dimostrato la sapiente riduzione di Garella, che ha tolto la prolissità e l’incompiutezza a questo dramma, così si poteva tralasciare questo paragone inutilmente ridondante.

Platonov di Anton Čechov
versione italiana di Nanni Garella e Nina Tchechovskaja
regia Nanni Garella
con Alessandro Haber, Susanna Marcomeni, Nanni Garella, Franco Sangermano, Marco Cavicchioli, Claudio Saponi, Silvia Giulia Mendola, Lisma Rosario, Linda Gennari, Gianluca Balducci, Pamela Giannasi, Vladimiro Cantalupi
durata dello spettacolo 2 ore e 20 minuti
www.teatrostabileveneto.it