“Presagio triste” di Banana Yoshimoto

Una giovane alla riscoperta di sé e delle proprie radici

Una donna che vive di un sogno ormai perduto, una ragazza alla ricerca di se stessa, un fratello innamorato. Una scrittura introspettiva, quasi onirica nelle sue atmosfere soffuse e sospese.

Si parla di una giovane di 19 anni, Yayoi, da sempre inquieta perché non ricorda nulla della propria infanzia e ogni tanto prova “la sensazione di essere a un passo dal ricordare qualcosa che mi dava una nostalgia infinita”. E’ per questo che spesso fugge di casa e si rifugia dall’amata zia, donna eccentrica ma affascinante che Yayoi riesce a capire meglio di chiunque altro. Scoprirà pian piano non solo di aver avuto poteri sensitivi che le mostravano eventi del passato e le mandavano presagi, ma soprattutto che nella sua vita si nasconde un mistero, un segreto che coinvolge i suoi più stretti familiari. Inizia così il viaggio della protagonista – spirituale ma anche fisico – che la porterà a conoscere la verità sulla sua vita e cambierà per sempre i rapporti con le persone che ama.

La trama, in realtà, è solo lo sfondo su cui ambientare i sentimenti, le sensazioni, i moti dell’anima che sono i veri protagonisti dell’opera e che seguiamo nel loro lento dipanarsi. Lo stile è incredibilmente sobrio, privo di qualsivoglia velleità retorica, come dimostrato anche dal titolo semplice, icastico: presagio triste. La poesia non è data dalla raffinatezza del lessico, ma affiora nei paragoni con la natura, nelle incantate descrizioni dei pensieri: “Quel presagio assomigliava molto al tramonto autunnale. Mi sembrava che i raggi del sole calante mi colpissero in fondo al cuore. ”La narrazione infatti si svolge seguendo le vie tortuose dello “stream of consciousness” nel tentativo di indagare i profondi recessi dell’anima. Sentimenti come l’amore e la nostalgia sono raccontati con la semplicità e la leggerezza che contraddistinguono lo stile, non vengono mai sbandierati con la forza di passioni dirompenti ma prendono forma attraverso delicate sfumature. Solitudine, ricordi, morte, percezioni paranormali, affetti familiari, i temi preferiti della Yoshimoto in un libro che è poesia in prosa, scritto “in punta di penna”.

Feltrinelli, 2003, 128, €7,50