Fuori Concorso
Quel palazzo è ancora lì, sigillato. Le autorità lo sorvegliano strettamente e qualunque cosa o persona cerchi di uscire verrà impallinata dai cecchini. Si hanno notizie scarne sugli abitanti dei vari appartamenti, mentre dalla squadra di pompieri intervenuta alla prima chiamata dall’arme – e dalla troupe giornalistica al loro seguito – non si hanno più risposte. Si sa solo che chiunque entri si trasforma in un violento concentrato di aggressività. La versione ufficiale parla di un virus; la verità conduce alle multiformi facce del diavolo.
Sono passati solo quindici maledetti minuti, in quell’edificio dimenticato da Dio. Un quarto d’ora che separa le vicende raccontate nel primo capitolo – REC – da un’altra massiccia dose di gore vouyeristico in salsa malefica. Permane l’espediente delle riprese in soggettiva, questa volta applicato alla troupe d’elite della polizia incaricata di entrare nel caseggiato, ma il gioco è ormai noto e il metacinema superato.
Così via nuovamente al carosello labirintico di rincorsa e fuga tra i bui, e ormai inondati di sangue, appartamenti del terrore. Nuovo sfogo a voraci e assatanati zombie, largo a pallide creature del maligno: lasciate ogni speranza voi che entrate.
Ed è proprio la chiave mefistofelica quella che i divertiti registi spagnoli, dopo averla accennata sul finire del primo film, scelgono di approfondire. Scelta non proprio originale e ormai, per certi versi, obbligata. L’origine della mutazione violenta risiede nell’archetipo dell’immaginario luciferino, riproponendo, ancora una volta, l’eterna lotta della luce contro le tenebre, del bene contro il male, di Dio contro il Diavolo.
La partita, tra un esorcismo e una possessione demoniaca, si gioca tra gli stretti, angusti e claustrofobici corridoi del palazzo, sulle angoscianti rampe di scale che conducono all’attico della resa dei conti, il tutto sempre documentato dalle fide videocamere dei protagonisti, ancora una volta testimoni delle efferatezze delle diaboliche presenze.
In alcuni frangenti ancor più simile a un videogioco “sparatutto”, in cui lo sguardo della macchina da presa abbraccia l’arma dei militari in primo piano, REC 2 nasce e si sviluppa, come accadeva per il primo episodio, per il ludico divertimento dei registi, pronti a realizzare con talento e perizia un film horror con tutti i crismi del genere. Ma il re – per non dire il diavolo – è ormai nudo, e alla piacevolmente angosciante discesa agli inferi della prima pellicola, non c’è molto altro da aggiungere.
Titolo originale: [Rec] 2
Nazione: Spagna
Anno: 2009
Genere: Horror
Durata: 85′
Regia: Jaume Balagueró, Paco Plaza
Sito ufficiale: www.rec2lapelicula.comCast: Manuela Velasco, Javier Botet, Jonathan Mellor, Oscar Sánchez ZAFRA, Ariel Casas, Alejandro Casaseca, Pep Molina, Andrea Ros, Àlex Batllori, Pau Poch, Juli Fàbregas, Carlos Olalla
Produzione: Filmax
Distribuzione: Mediafilm
Data di uscita: Venezia 2009
Gennaio 2010 (cinema)