“Raavan” di Mani Ratman

Il demone dall dieci teste

Venezia 67. Fuori Concorso
A Vikramasingapuram, nello stato del Tamil Nadu nell’India meridionale, non comanda la politica o le forze dell’ordine bensì l’indigeno Veera. Dedito ad attività non del tutto legali, Veera è l’incubo della polizia di tutto lo stato. Ricercato in un lungo e in largo, questo uomo, che viene idolatrato e profondamente rispettato dai suoi compatrioti grazie a tutto quello che fa per migliorare la loro misera vita, di norma si nasconde nella giungla dove nemmeno il più coraggioso e preparato dei poliziotti si avventurerebbe.

Ma le cose cambiano quando il giovane, talentuoso e rampante detective Dev si trasferisce nel Tamil con lo specifico incarico di mettere fine alle scorrerie di Veera, dei suoi fratelli e della sua numerosa banda. Dev, maniaco del lavoro, ben presto si scopre ossessionato dalla figura di questo criminale larger than life e, colmo dell’arrogante consapevolezza di essere dalla parte del giusto al di là di qualsiasi circostanza (un sentimento di superiorità dettato anche, probabilmente, dall’appartenere a una casta nobile rispetto all’umiltà delle origini del clan criminale), arriva addirittura a irrompere alle nozze della sorella di Veera, rovinandole immancabilmente e provocando l’ira furiosa del criminale il quale, per vendicarsi, rapisce la bella moglie di Dev, Ragini, portandola con sè nella giungla con l’intento di freddarla.

Qui le cose non vanno come dovrebbero: Ragini non si dimostra impaurita all’idea di essere uccisa. Questa resistenza turba e affascina insieme Veera, soprannominato il demone dalle dieci teste a causa delle molteplici voci che lo spingono ad agire. Fra i due si viene a creare un rapporto molto più profondo di quello fra carceriere e prigioniera. Nel frattempo Dev, furioso di rabbia e ricolmo di disgusto per le azioni di Veera, si prepara al contrattacco in forze dimostrandosi più machiavellico e spietato di quanto il suo ruolo non richiederebbe.

Mani Ratnam è certamente una delle figure di spicco all’interno del cinema indiano, un regista che è riuscito a instillare in India quel concetto di autore tanto caro al cinema europeo a partire dai giovani turchi della Nouvelle Vague. Di più: Ratnam è anche, e più nello specifico, il personaggio di maggior rilievo all’interno della cosiddetta Kollywood. Se Bollywood, infatti, sta a indicare l’industria cinematografica in lingua hindi con sede a Mumbai (già conosciuta come Bombay, da qui Bolliwood), Kollywood rappresenta specularmente l’industria cinematografica in lingua tamil e con sede in un quartiere di Chennai (meglio conosciuta come Madras), capitale dello stato meridionale di Tamil Nadu, chiamato Kodambakkam.

Ratnam, attivo dal 1983, si è meritato il premio Jaeger-Le Coultre Glory to the Filmmaker 2010 per la sua capacità, padronanza e precisione nell’uso del mezzo cinematografico e per la sua abilità nell’aver assunto un ruolo chiave nelle due maggiori industrie cinematografiche del paese che produce più film al mondo.

Raavan, liberamente tratto dal Ramayana, un’epica indiana che in quanto a popolarità rivaleggia solamente con il Mahabharata, è stato girato sia in hindi che in tamil (con il titolo Raavanan e con un cast leggermente diverso). Racconta una storia in cui il bene e il male si mescolano e si confondono, in cui le persone (tranne forse Ragini, unico personaggio a rimanere sempre uguale a sè stessa nella sua sclerotizzata stolidità) non sono mai quello che sembrano di primo acchitto e agiscono spinte da forti sentimenti e giuste motivazioni; elementi che, se non si presta attenzione, posso incancrenirsi in manie ossessive e testarde prese di posizione. Ratnam dimostra talento e mestiere nell’indirizzare con competenza una produzione maestosa a livello tecnico ma anche di cast (è presente nel ruolo di Ragini una delle più internazionali e riconoscibili attrici di Bollywood, Aishwarya Rai Bachchan). Forse il doppio impegno tamil-hindi, forse la difficoltà nel maneggiare un materiale narrativo così antico ma ancora così potente e profondo, forse per altri motivi a noi oscuri, fatto sta che il prodotto finale degli sforzi di Ratnam non riflette la bellezza dell’opera da cui è tratto nè l’impegno produttivo che è stato smosso, non riuscendo a schiodarsi da uno degli aggettivi più odiosi che possano essere appiccicati a un film: piacevole ma niente più.

Titolo originale: Raavanan
Nazione: India
Anno: 2010

Durata: 137′
Regia: Mani Ratnam
Cast: Aishwarya Rai Bachchan, Vikram, Govinda, Ravi Kishan, Nikhil Dwivedi, Priyamani, Prithviraj, Karthik
Produzione: Madras Talkies

Data di uscita: Venezia 2010