Più o meno erano passati quattro anni dall’ultimo album targato Depeche Mode ed eccoli rispuntare nel panorama internazionale.
E’ il dodicesimo disco per il gruppo di Dave Gahan, il diciottesimo se contiamo anche i live.
Sono passati quasi trent’anni da quando la band ha cominciato ad ipnotizzare migliaia di fan: era il 1980 e probabilmente i membri del gruppo non sapevano che il loro synth pop avrebbe fatto il giro delle radio e dei negozi di dischi di tutto il mondo. Ma tant’è ecco Sounds of the Universe, un album che parla da solo: uscito lo scorso 20 aprile, anticipato da Wrong, singolo che già quest’inverno, in febbraio, aveva piacevolmente stuzzicato le orecchie di tutti noi in attesa di sentire l’Lp per intero.
Il giudizio di questa tracklist non può che essere positivo. Le canzoni sono scritte tutte da Martin L. Gore, strumentista eclettico diventato da tempo l’autore di questo gruppo. Il prossimo singolo, lo anticipiamo, estrapolato da questo lavoro, sarà Peace (uscirà precisamente a metà del mese prossimo, il 15 giugno 2009).
Per chi scrive, i brani più innovativi e importanti di Sounds of the Universe sono: – forse ad un primo ascolto non sembra, ma riassaporando l’album si nota – Fragile Tension di 4 minuti e 19 secondi e verso la fine dell’album Jezebel che invece dura 4 minuti e 41.
Il disco, prodotto tra maggio e dicembre dello scorso 2008, ha fatto parlare bene quasi tutta la critica: se in passato il sound rilassante, l’uso smodato dei sintetizzatori e la voce indimenticabile di un Gahan sanguigno e sopra le righe – tutto genio e sregolatezza, più volte ha rischiato di morire per problemi legati alla sua tossicodipendenza- era la classica impronta dei Depeche Mode ora qualcosa è cambiato, maturato, il loro sound è di più, non si limita solo a queste caratteristiche.
Proprio mentre scrivo questo pezzo apprendo tra l’altro dell’incidente (appena accaduto) che ha cancellato la data greca (ad Atene) del gruppo, dovuto proprio ad un malore di Gahan che pare sia stato portato d’urgenza in ospedale. Non si è ancora fatta chiarezza riguardo le cause di questo imprevisto; certo è che, augurandoci che non sia nulla di serio, aspetteremo di vedere live Sound of the Universe sperando che Gahan non ci sia ricascato, proprio come quando in un hotel di Los Angeles, dove viveva dopo la separazione dalla moglie, nel 1996, ci ha quasi lasciati per un overdose di speedball.
Tracklist:
01. In Chains
02. Hole To Feed
03. Wrong
04. Fragile Tension
05. Little Soul
06. In Sympathy
07. Peace
08. Come Back
09. Spacewalker
10. Perfect
11. Miles Away / The Truth Is
12. Jezebel
13. Corrup