“Sul confine” di Carrozzeria Orfeo

In guerra per caso, uccisi dal destino

Vincitore l’anno scorso della quinta edizione del Tuttoteatro.com, Sul confine è andato in prima regionale sabato 14 novembre 2009 all’Aurora di Marghera. Il confine è quello che sta tra caso e destino, tra scelta e necessità, tra ricordo e vita vissuta e, inevitabilmente, tra vita e morte.

Il testo di Gabriele Di Luca, in scena assieme a Massimiliano Setti e Alessandro Tedeschi, propone la storia di tre soldati, giocando con continui flash back cronologicamente disordinati e un presente indefinito in cui i personaggi, inizialmente senza riconoscersi, si ritrovano. Una sorta di presente “post mortem” che viene squarciato da immagini del passato con scene che lentamente vanno a definire il ricordo e motivano così, infine, il perché della presenza dei tre uomini in quella sorta di limbo.

Per caratterizzare meglio questa doppia progressione narrativa, Diego Sacchi sfrutta felicemente la scelta di affidare alle luci fredde il presente e alle calde i flash back, distinzione rafforzata anche dalle coinvolgenti musiche originali di Massimiliano Setti. Proprio le luci, in un palco completamente spoglio di scenografie, giocano in questo spettacolo una parte fondamentale. La semplicità dell’alternanza calde-fredde si complica con l’uso in scena di torce con le quali gli attori riescono a creare un ottimo lavoro coreografico. Torce che indagano nel buio e che lentamente iniziano a definire i volti e i corpi dei soldati, così come la parola ne racconta le storie. Ecco allora che scopriamo che i tre sono in guerra – missione di pace – assieme, che oltre alle atrocità usuali in luoghi di combattimento sono testimoni e vittime di un’altra “verità taciuta”: quella dell’uranio impoverito.

Questo spettacolo non è un lavoro di semplice denuncia: l’uranio, la guerra, non sono altro che un pretesto e, infatti, il racconto si spinge nel passato sino a presentarci i tre soldati quando ancora non erano altro che uomini, prima che decidessero di partire per il fronte, forse suggerendo che proprio nella loro umanità risiede il segreto che fa da confine a casualità e destino.

È un confine che a tratti si fa persino religioso, che chiama in causa la responsabilità e la colpa, ma non ci si può soffermare troppo sopra perché nella riflessione inevitabilmente sfugge. È, così, soprattutto la necessità di capire che viene condivisa dagli attori con il pubblico: con monologhi i personaggi si raccontano, si confidano con la platea, mentre il movimento è sempre di coppia, collettivo. Evitando la razionalizzazione, Sul confine si appropria del simbolo e dell’allegoria, costruendo uno spettacolo che nella sua apparente semplicità riesce a comprendere la complessità reale.

Sul Confine
Drammaturgia: Gabriele Di Luca – Regia: Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi – Musiche originali: Diego Sacchi – Costumi: Luisa Supino – Organizzazione Olga Cera
Interpreti: Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi

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