THE STRANGE CASE OF Dr. ROCK AND Mr. RAP

Publio presenta il suo Demo 2005

Incontrare Publio è senza dubbio un’avventura. Eclettico e sperimentatore quanto determinato e preciso nel realizzare i suoi lavori, dopo due album di “progressive-goth-rock” e circa cinquemila copie vendute, lo troviamo alle prese con il genere rap in questo Demo 2005.

Quattro brani in cui si possono ritrovare tracce delle varie passioni di Publio: la musica elettronica, la storia, la satira, le lingue, il crossover e non per ultimo il rap “old school”. Certamente un artista fuori dagli schemi, che colpisce per l’uso delle parole, del ritmo e per i riferimenti storici e sociali mai banali, ma che sa essere anche molto ironico verso la realtà che lo circonda e verso se stesso. Delle quattro canzoni presenti nel demo, due, Some things need a different start e Old school child, sono strumentali, e strizzano l’occhio alla musica elettronica in stile Fat Boy Slim e Underworld, le altre due, Sit inivria e La mia canzone da radio si possono inserire nel genere rap/hip hop di ispirazione americana, anche se l’originalità di Publio, sia nelle basi che nei testi, non manca di emergere. Abbiamo chiesto direttamente a lui di guidarci in questo nuovo percorso che ha intrapreso.

Publio, come mai hai deciso di sperimentare con il genere rap, com’è nata l’idea?

Volevo realizzare qualcosa in un genere che mi ha sempre affascinato, da sempre mi piace il rap, soprattutto la “old school”, come Run Dmc, Public Enemy. Ma è grazie all’ascolto di Eminem e all’incontro con altri rapper che ho cominciato a scrivere qualcosa.

Nei quindici minuti di Sit Inivria si sente che hai l’urgenza di comunicare qualcosa, come se volessi dare una scrollata a chi ti sta ascoltando.

È vero, la mia intenzione, più che comunicare qualcosa, è quella di far riflettere, di far aprire le orecchie. Non bisogna dare tutto per scontato, tutto per buono. E credo che soffermarsi sulla realtà italiana sia importante per capire a che punto siamo e che direzione stiamo prendendo.

Qual è il tuo rapporto con la realtà rap italiana?

Credo sia difficile interpretare questo genere in Italia. Nel comporre le mie canzoni, i miei punti di riferimento sono gli artisti americani. Anche se devo dire che personaggi come De André o Gaber sono un’inesauribile fonte di ispirazione, sia per quanto riguarda le tematiche sia per l’atteggiamento.

Dopo il Demo 2005 aspettiamo l’album, puoi darci qualche anticipazione?

Diciamo che questo demo era stato pensato a scopo promozionale, per le case discografiche. In ogni caso in autunno uscirà l’album, autoprodotto. La parte positiva dell’autoproduzione è sicuramente la libertà. La libertà di metterci dentro quello che vuoi e divertirti nel farlo! Non sono elementi da sottovalutare. E dopo la pubblicazione del disco, naturalmente, farò dei concerti.

Segnaliamo inoltre il sito internet di Publio www.publio.it, in cui si possono trovare oltre ai testi delle canzoni, anche i video e le date dei concerti, e la possibilità di contattare direttamente l’artista