Con lo stendersi sornione di una fresca mattina autunnale, a Chester’s Mill (città fittizia del Maine – Stati Uniti d’America) succede, più o meno nello stesso istante, che un aereo cade a pezzi, una marmotta viene segata in due, testa e petto da una parte, gambe e fondoschiena dall’altra, una donna perde le due mani mentre sta lavorando in giardino, un cuoco scappa allarmato cercando di evitare delle eliche, un motore e dei resti umani che cadono dal cielo, un uomo con la maglia dei Saint John Sea Dogs ruzzola per terra e un autotreno si frantuma… tutto questo è provocato da una cupola che all’improvviso si staglia sopra la cittadina in questione, tranciando di netto i corpi che hanno la sventura di trovarsi sulla sua traiettoria e diventando il muro invisibile addosso al quale finoscono le vite di alcuni sfortunati viaggiatori, aerei e terrestri.
Che cosa è successo veramente? Nessuno lo sa, ma quel che è un dato di fatto è che gli abitanti di Chester’s Mill sono intrappolati all’interno di siffatta cupola. Quel cuoco (in realtà un ex marine, reduce della guerra in Iraq) che cercava di schivare i pezzi dell’aereo che cadevano dal cielo, una giornalista, un aiutante medico e qualche altro volenteroso personaggio proveranno a vederci chiaro. E soprattutto, visto che nessun intervento dall’esterno sembra sufficiente a sbloccare la situazione, a evitare che Chester’s Mill soccomba sotto i colpi meschini e autoritari del suo secondo consigliere, James Rennie, detto Big Jim, un omone dalle dita tozze ma dal cervello piuttosto fino, che arriverà in poco tempo a trasformare la democrazia in una farsa dittatoriale, piena zeppa di violenti poliziotti fai-da-te.
Stephen King è uno scrittore del Maine e come ogni scrittore di talento è un osservatore attento della sua realtà, dove, anche in questo caso, ha ambientato questo visionario romanzo. King si guarda in giro, analizza le vite umane che lo circondano e le butta su carta sotto forma di trascinante narrazione. E’ il romanziere della quotidianità e riesce, dopo tanti anni, a raccontarcela ancora con cinismo e passione, con affetto e cattiveria, come solo pochi altri suoi colleghi contemporanei sanno fare. Alcuni dei suoi personaggi sono a dir poco terrificanti e la città che li ospita è un guazzabuglio di persone di vario tipo che con il loro umanissimo esistere formano un animale dal cuore pulsante che si chiama appunto Chester’s Mill. E la Cupola (con la maiuscola) non è a Chester’s Mill per caso… La Cupola siamo tutti noi, direbbe forse l’americano Stephen King. Perché la Cupola è un’America che esce moralmente sconfitta dalla guerra in Iraq, è un consigliere rivenditore di auto usate (e produttore di droga nel tempo libero!), simbolo del potere politico corrotto e affaristico, che arriva a confondere il suo interesse personale con quello della sua comunità, è una ragazzina picchiata per strada, un bambino che brucia migliaia di formiche con la lente d’ingrandimento e tante altre cose.
Insomma tutti, chi più chi meno, volenti e nolenti, fanno parte della Cupola, e con le loro azioni contribuiscono a costituirne l’impalpabile essenza. La morale di Stephen King trasuda dalle mille pagine di questo romanzo con implacabile efficacia e The Dome è un’opera che ci racconta con grande maestria (e un pizzico di speranza) la folle umanità che circonda la provincia americana. Un altro bel colpo per uno dei romanzieri horror più famosi di tutti i tempi!
Stephen King, The Dome, Sperling & Kupfer, 2009, pp. 1036, € 23,90.