Una mostra al Musée du Louvre a Parigi celebra i tre grandi maestri della scuola veneziana
Cè stato un momento, nella storia della Repubblica veneziana, in cui l’arte e la letteratura hanno trovato un centro propulsivo nella città lagunare, divenuta capitale della cultura.
Attorno agli anni 1540 – 1590 si muovo per Venezia tre artisti, i cui nomi saranno destinati ad oltrepassare il capitolo della vita cittadina ed a imporsi nel mondo: Tiziano Vecellio, Jacopo Robusti detti il Tintoretto e Paolo Calliari detto il Veronese. I tre artisti con tre diverse formazioni alle spalle, tre età anagrafiche diverse e con diversi intenti, si ritrovano a Venezia e, di lì a qualche anno, uniscono il proprio nome a quello delle committenze più importanti: il Doge, l’aristocrazia lagunare e di terraferma, lo Stato da Mar.
Ma questi artisti non sono legati solamente da un dato così freddo come può essere la condivisione di una committenza simile. Diventano rivali, nel senso più costruttivo e positivo del termine e si fanno portavoce di nuove scuole di pittura, rispondendo agli stimoli nuovi ognuno secondo la propria sensibilità e la propria visione dell’arte.
A questi tre grandi il Louvre dedica una mostra interessante, ben organizzata, strutturata in modo chiaro ed intelligente che permette di seguire con linearità i diversi orientamenti artistici di tre artisti, senza eccedere nelle informazioni enciclopediche, né lasciando il visitatore digiuno di informazioni.
Il percorso è prevalentemente tematico e tocca gli aspetti salienti della pittura veneziana del Cinquecento: dalla pittura mitologica, a quella sacra, per toccare un tema particolarmen caro ai tre pittori come il nudo femminile per arrivare agli studi sulla luce e sull’ambientazione notturna.
Le opere esposte – provenienti dal Louvre e da moltissimi altri musei europei – sono una scelta d’eccezione all’interno della produzione più conosciuta dei tre artisti. Non stupisce di incontrare il celebre autoritratto di Tiziano, l’altrettanto celebre Danae, i ritratti degli eroi di Lepanto e molti esempi della pittura notturna e cupa dell’ultimo Vecellio. Tra le opere di Veronese incanta il ritratto familiare di Iseppo da Porto con il figlio, diverte la coppia Venere e Marte sorpresa nell’intimità nel delizioso Marte e Venere con Amore e sorprendono i ritratti straordinariamente realistici. Susanna e i vecchioni di Tintoretto basta, nella sua evidente sensualità, a rappresentare tutta la bravura del suo artefice.
Una mostra intensa, ricca e ben strutturata, che confronta tea grandi maestri dell’arte rinascimentale-manierista italiana.
Titien, Tintoret, Véronèse : Rivalités à Venise
Musée du Louvre Parigi
fino al 4 gennario