Tra i premiati di Officinema: “Al Buio” di Fabio Mollo, “Buongiorno” di Melo Prino e “Malchishki” (I ragazzi) di Alexandr Gabril’jan

Le recensioni dei corti

Festival “Officinema” di Bologna

“Buongiorno” di Melo Prino

Occhio specchio!

Quando accade che un’opera ottiene talmente tanti riconoscimenti*, come nel caso di questo simpatico cortometraggio, spesso forma e contenuto diventano criteri che si annullano, a favore del puro piacere suscitato dall’atto della visione.

Vincitore del PREMIO FICE (Federazione Italiana Cinema d’Essai) in quest’ultima edizione dell’”Officinema” festival, “Buongiorno” è una collezione di risvegli… veri? Sognati? Manomessi? L’unica costante di questi grotteschi e paranoici risvegli è l’innominato Domenico Lannutti, protagonista unico e vittima dei propri cloni. Lannutti, cabarettista e attore abruzzese prestato all’Emilia-Romagna è l’anima (e l’arma) di questo gioiellino. Dotato di una vis comica e di capacità istrioniche non indifferenti, l’attore riesce a sintetizzare (anche grazie ai tratti che lo caratterizzano) volti sterminati eppure riconoscibili, ma senza essere clichè. Quanto detto può bastare. Non vi rovineremmo mai questi cinque minuti di tran tran demenziale. E ci auguriamo che riusciate a vederlo al più presto prima di qualche proiezione d’essai. Il premio FICE infatti, consiste nell’acquisizione dei diritti non esclusivi per le sale d’essai per due anni e nella stampa a carico della FICE di copie da distribuire nelle sale d’essai di tutto il territorio nazionale.

CREDITS

35mm, 5’03, 2005

Regia e sceneggiatura: Melo Prino

Fotografia e montaggio: Tiros Niakaj

Cast: Domenico Lannutti

Produzione e distribuzione: Bekafilms

LINK

www.domenicolannutti.it

www.bekafilms.it

* 1° Premio Audience Award, Interfilm, Festival di Berlino 1° Premio Annecy Cinema Italien 1° Premio Premio troisi di Napoli 1° Premio Sulmonacinema di Sulmona 1° Premio Corto per scelta di S. Benedetto del Tronto 1° Premio Festival di Sherwood Padova 1° Premio Frammenti in corto di Roma 2° Premio Kansk Festival di Mosca Premio Speciale della Giuria, Arzano Humor Ciak Menzione speciale al Genova Film Festival Premio Miglior Attore al Concorto di Piacenza

“Malchishki” (I ragazzi) di Alexandr Gabril’jan


Grido da una guerra dimenticata

Il premio della MOSTRA DELLE SCUOLE EUROPEE DI CINEMA non va ad un fim di fiction ma a questo docudrama sulla guerra in Cecenia tra il ’94 e il ’95. E che prosegue, ancora.

Il regista Gabril’jan parla della vergogna russa, della tragedia dei ceceni, dell’odio verso i russi, e anche di ciò che avrebbe potuto annientarlo per sempre. Perché lui stesso è stato arruolato tra le fila russe proprio nel biennio cui è dedicato il documentario, testimone oculare dello scempio creato in Cecenia. Intramezzato da inserti di cinegiornale, “Malchishki” segue un filo narrativo dove la voce off (alter ego del regista) è quella di un soldato in pensiero per la madre a cui scrive lettere postdatate, per temporeggiare nel caso dovesse morire ammazzato. Bastano dieci minuti per spiegare al mondo lo scempio operato da quella falsa democrazia che è la Russia, l’omertà internazionale (proprio perché non vi si accenna, tutto è rappresentato come un fattaccio russo e dei russi), lo sfruttamento e il ricatto di giovani bisognosi, il montare ormai irrimediabile dell’odio verso i russi e di un conflitto insanabile. Sarebbe da comprare e da distribuire in televisione. Altro che pubblicità progresso e campagne di sensibilizzazione.

CREDITS

Russia, 2005, Beta, 10’

Sceneggiatura e montaggio: Aleksandr Gabril’jan

Produzione: Vserossijski Gosoudarstvenny Institut Kinematographii-VGIK

LINK www.vgik.info


“Al Buio” di Fabio Mollo

Il diritto del più debole

Il premio per il miglior lavoro della sezione VISIONI ITALIANE se l’è meritato in pieno questo corto, nelle parole della giuria per “il rigore stilistico e la sobrietà con cui svela il gioco/forza insito in ogni relazione amorosa”.

Due ragazzi, una casa, o meglio una stanza. Apparentemente sembra il classico dramma di un omosessuale innamorato di un etero sfuggente. Il primo ingabbiato nelle proprie ossessioni al limite della devianza, il secondo “normale”, mosso da una tolleranza agli sgoccioli. Quello che si dà per certo in poco più di cinque minuti diventa un’illusione: dello spettatore e del protagonista che, di fronte alla necessaria accettazione della falsa coscienza che ne ha scritto l’esistenza, cede di fronte a istinti mal placati. Basta lo svelarsi di un piccolo particolare e le vite dei due, ritenute fino a poco prima distanti, opposte, fortuitamente collimanti, si scoprono e si ritrovano parte di un unico disegno, per quanto aberrante, realistico. Nulla da eccepire per “Al buio”, melodramma contemporaneo in cui il regista Mollo mostra una buona padronanza delle basilari regole narrative del cortometraggio.

CREDITS

Italia, 2005, Dvcam, 11’

Sceneggiatura: Josella Porto, Fabio Mollo

Fotografia: Giorgio Horn

Montaggio: Davide Vizzini

Cast: Giuseppe Forlì, Daniele Grassetti

Produzione e distribuzione: Centro sperimentale di cinematografia-Roma