UNA STELLA CHIAMATA BARBORA

La Bobulova a Pesaro

Pesaro, 2 luglio. Barbora Bobulova è arrivata a Pesaro. Astro nascente del cinema italiano, premiata con un David di Donatello per Cuore sacro di Ferzan Ozpetek, è ospite della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, per presentare il cortometraggio …Spendo soldi che non ho di Daniela Ceselli e partecipare questa mattina alla Tavola Rotonda organizzata in omaggio a Marco Bellocchio, con il quale ha esordito ne Il principe di Homburg e al quale il festival diretto da Giovanni Spagnoletti dedica quest’anno l’Evento Speciale.
…Spendo soldi che non ho rappresenta l’esordio alla regia della Ceselli, nota soprattutto come aiuto regista e sceneggiatrice, tra gli altri anche di Bellocchio per La balia e Buongiorno, notte. Il film della durata di 28 minuti, racconta la storia di Anna (Bobulova), una giovane traduttrice che si occupa di poesia. Un giorno trova tra la posta di casa un cartolina sulla quale sono stati scritti dei versi, ma non indirizzata a lei. Decide di riconsegnarla alla reale destinataria, una ragazza di nome Alba, che le confessa di essere stata lasciata dall’uomo che l’ha spedita. Anna resta impressionata dall’incontro, ma quando conosce il ragazzo scopre che in realtà è tutto falso.
Nonostante i molti impegni, Barbora Bobulova spiega di aver accettato di far parte del cast di questo cortometraggio (con lei anche Alba Rohrwacher, Alessandro Luci e Marzia Lorenzo) non solo perché le era piaciuta la sceneggiatura, ma “perché mi attirava l’idea – spiega – di tornare a lavorare con i ritmi dei tempi della scuola, quando tutto era più rilassato e senza responsabilità, e ancora ci era concesso di sbagliare”.
Questo lo spirito con cui si è lanciata nel progetto la regista. “Il film è nato su sollecitazione di alcuni amici (tra gli altri anche il regista Paolo Franchi con il quale ha lavorato per La spettatrice, film interpretato proprio dalla Bobulova, n.d.r.) – racconta la Ceselli – non avevo mai pensato alla regia ma mi sono lasciata coinvolgere dal loro trasporto quando mi hanno proposto di fare qualcosa insieme”.
…Spendo soldi che non ho è stato realizzato “praticamente con un no-budget – continua la regista – a questo allude il titolo del mio cortometraggio. Lo abbiamo fatto rompendo le scatole ai negozianti e alla gente dei quartieri romani di Trastevere e dintorni e grazie alla generosità degli attori che hanno accettato di lavorare gratuitamente. All’inizio non ero sicura che mi sarebbe piaciuta quest’esperienza, ma oggi se ne avessi la possibilità lo rifarei”.