“Charlie Bartlett” di Jon Poll

Everybody loves Charlie

Anteprime
Dalla faccia simpatica non si direbbe, dalla cartella di pelle nemmeno. E neppure dall’aristocratica tenuta in campagna e dalla Mercedes con autista. Eppure Charlie Bartlett non riesce a farsi notare e, soprattutto, ad essere popolare. E, si sa, quando si va al liceo, non c’è aspirazione più alta. Ma Charlie è un ragazzo sveglio, e lo spirito di iniziativa non gli manca davvero. Così, non a fini di lucro, ma esclusivamente per essere accettato e riconosciuto, organizza i traffici più disparati dei beni di “prima necessità” per i suoi colleghi studenti. Dalle patenti false al Prozac e allo Xanax. Inevitabilmente sempre scoperto, viene buttato fuori ad una ad una da tutte le scuole private della zona. Non gli resta che la scuola pubblica. E è proprio lì che, grazie ad un preside onesto – ma con qualche problema – e a sua figlia, scoprirà cosa significhi veramente essere popolare.

Ed ecco un classico high school movie, si potrebbe dire. Gli ingredienti ci sono tutti, dalle uscite goliardiche alle lotte contro il “sistema” scolastico, dai bulletti che pestano i nerd agli intellettualoidi che parlano di teatro, dalle cheer leaders “facili” alle classiche, inevitabili tempeste ormonali. Eppure Charlie Bartlett, del giovane cineasta americano Jon Poll, alla sua prima esperienza nel lungometraggio, è tutto questo e insieme qualcosa d’altro. Esclusa la deriva più becera e scurrile del filone, Charlie Bartlett riesce quasi sempre anche ad evitare la superficialità disarmante che spesso accompagna a braccetto produzioni di questo genere. In breve, più spazio alla rappresentazione delle esigenze composite nelle vite dei teeneger e meno a parapruriti sessuali vari, peti e seni in bella mostra.

Per questo in Charlie Bartlett si parla sì di ragazze, popolarità e rapporti tra coetanei, ma anche di genitori in crisi, di responsabilità e dei nuovi modi in cui i giovani cercano di affrontare vecchi problemi. Come una famiglia che non ti ascolta, un mondo che non sembra comprenderti, una rabbia e un’aggressività che non sai spiegarti o una malinconia che pare non lasciarti andare mai. E allora è chiaro come la nuova strada per sentirsi meno estranei, o semplicemente meno diversi davanti agli altri, sia ancora una volta quella che unifica vizi e mancanze di una generazione di adulti a loro volta in difficoltà (e che abusano troppo spesso di psicanalisti e psicofarmaci). Ecco dunque cosa serve per diventare popolari: dare ai ragazzi quell’attenzione che le altre istituzioni – dalla famiglia alla scuola – non gli danno (magari con l’aggiunta di qualche cocktail di antidepressivi, anfetamine e pillole per DDA).

Sempre mantenendo la leggerezza che gli spetta, e pur con più di qualche momento di innocua convenzionalità, Charlie Bartlett si rivela però una commedia piacevole e godibile anche per l’assenza di presunzione e moralismo con la quale è stata girata. E se comunque sono i giovani protagonisti – su tutti il simpatico Charlie-Anton Yelchin – a tenere banco in prima linea, meritano sicuramente una menzione speciale i sontuosi comprimari Robert Downey Jr. e Hope Davis, genitori in crisi, adulti bisognosi d’aiuto.

Titolo originale: Charlie Bartlett
Nazione: U.S.A.
Anno: 2007
Genere: Commedia
Durata: 96′
Regia: Jon Poll
Sito ufficiale: www.charliebartlett-themovie.com

Cast: Anton Yelchin, Robert Downey Jr., Hope Davis, Kat Dennings, Ishan Davé, Megan Park, Jonathan Malen, Tyler Hilton, Jake Epstein
Produzione: Sidney Kimmel Entertainment, Everyman Pictures, Texon Entertainment, Permut Presentations, Madacy Entertainment
Distribuzione: DNC
Data di uscita: 2008 (cinema)