Il successo di questo biopic sarà merito di due persone: Eddie Murphy che primeggia in una performance brillante; gli strabilianti costumi di Ruth E. Carter, che immergono nel clima della Hollywood dei primi anni 70.
Dolemite Is My Name racconta la storia di Rudy Ray Moore (Murphy), un cantante e comico in calo di successo che lavora in un negozio di dischi ad Hollywood. Ogni tipo di imbroglione popola il quartiere, con un repertorio malvagio di insulti osceni. Moore inizia a raccogliere, “prendere appunti”, registra il loro modo di fare e crea un personaggio da cabaret, Dolemite “il magnaccia” (un personaggio/pietra miliare della cultura pop di quegli anni).
Non passa molto tempo prima che arrivi il successo… e la volonta’ di realizzare un film, ovviamente arruolando nel cast tutti i suoi amici. Diventa il pioniere della {blaxploitation} (fusione di {black} (nero) ed {exploitation} (sfruttamento), un filone di film a basso costo che mixa cabaret, musica e politica, indirizzato, come genere, a un pubblico nero.
Dolemite Is My Namesi concentra sulle difficolta’ del protagonista, un uomo di colore, che cerca di realizzare e commercializzare un film in un mondo che gli chiude le porte in faccia.
Dolomite is my name è un film biografico convenzionale, ammettiamo che sia troppo lungo, non per questo meno energico e divertente nel tratteggiare questo personaggio esagerato e borderline.