Anche se per l’ultima volta, pure quest’anno Game of Thrones ci lascia con il fiato sospeso per svariati mesi e almeno fino al 2018 (anche se c’è chi parla di una scongiurabile inizio dell’ottava stagione addirittura nel 2019). Con The Dragon and the Wolf si chiude la stagione più breve fino ad adesso, sette episodi durante i quali il fenomeno televisivo più seguito del momento ha considerevolmente cambiato i toni in vista di un finale che definire atteso è dire poco. Da questo punto della recensione in poi seguiranno, per l’ulitma volta per quest’anno, pesanti spoiler.

Per quanto sia stata di fatto rispettata la tradizione per cui gli eventi più importanti della stagione venivano collocati nel penultimo episodio, in The Dragon and the Wolf non mancano certo momenti importanti sia per la serie in generale che più specificamente per quello che attenderà gli aspettatori nella stagione finale: se da un lato infatti i fan possono dire addio a un personaggio importante come Ditocorto, perito per mano di Sansa e Arya che decidono di non assecondare i suoi tentativi di portare discordia fra le due sorelle, dall’altro questo finale di stagione lascia gli spettatori con una scena teatrale e maestosa come quella del crollo della barriera sotto il fiato di quello che sarà il pezzo da novanta dell’esercito delle ombre bianche, ovvero il drago di ghiaccio. Funzione dell’episodio è infatti anche quella di spianare la strada a una stagione finale in cui tutti i giochi di potere e le più “classiche” battaglie soldati ed eserciti lasceranno spazio a un epocale scontro tra vivi e morti, tra ghiaccio e fuoco, minaccia che sembra essere chiara a tutti meno che a Cersei, in attesa di un figlio che vorrebbe veder regnare su westeros, che decide di giurare fedeltà a Daenerys e al suo esercito salvo poi dirsi pronta a voltarle le spalle. E anche se nelle sue ultime scene, anche quest’ultima stagione non perde l’occasione di dare conferma a due delle più diffuse teorie e anticipazioni dei fan, vale a dire la verità sulla nascità di Jon Snow, in realtà figlio di Rhaegar Targaryen con il nome di Aegon (di fatto una sorta di segreto di Pulcinella anche per i thronies meno affezionati) e l’attesa scena di sesso tra quelli i due fratelli a loro insaputa, appunto Daenerys e Jon, che serve però a sottolineare il pressochè totale controllo de Targaryen sull’enorme schiera che cercherà di contrastare l’avanzata degli estranei da qui alla fine della serie.

Ancora una volta, come del resto era successo in gran parte degli episodi di questa stagione, gli autori hanno cercato di sovvertire completamente gli equilibri tra personaggi forti e personaggi deboli, a sottolineare un punto di rottura con i più classici meccanismi che regolavano le stagioni precedenti. Un esempio su tutti è l’uso che si decide di fare di un personaggio come Theon Greyjoy, dipinto in ogni singolo episodio come un arrogante e un debole ma che appare per la prima volta in The Wolf and the Dragon in qualche modo come un vincitore, nell’improbabile e grottesca scena in cui la sua mancanza di genitali gli permette incredibilmente di confronto corpo a corpo col fedelissimo soldato di sua sorella Harrag, chegli permette di riconquistare la fiducia dei suoi uomini.

In conclusione, The Wolf and the dragon va a chiudere quella che sulla carta può sembrare una stagione-cuscinetto ma riesce perfettamente sia a preparare il pubblico a un momento importante come quello della fine di una saga lunga sette anni che a introdurre una certa dose di novità.