“Grand Hotel”, diretto da Alberto De Grandis e scritto da Nicola Piovesan, è il cortometraggio che ha aperto la seconda giornata dell’Edera Film Festival 2024.
Il film affronta il tema della demenza senile: l’anziano Luciano (Gianrico Tondinelli), circondato dalla famiglia e da un sosia di Giuseppe Battiston (in realtà un irsuto Adalberto Zanella), racconta di essere stato in un hotel di lusso, dove l’hanno trattato come un re. Tramite flashback vediamo questo albergo (la location è il resort Almar di Jesolo) in cui Luciano è servito e riverito: assiste a concerti, fa esercizio in palestra e mangia piatti gustosi, ma qualcosa non va: sul palco del concerto c’è una piscina, a cena non c’è mai il tiramisù, c’è una coppia di ospiti che si comporta in modo strano e soprattutto la sua famiglia non può raggiungerlo in hotel, spingendo quindi Luciano ad andarsene.
Il cortometraggio è tecnicamente realizzato molto bene e risuonerà familiare a chiunque abbia mai sperimentato la degenerazione mentale di un parente o amico. Il ritmo è un po’ compassato e la recitazione di Tondinelli appare molto impostata, ma De Grandis riesce a creare un’atmosfera vagamente inquietante pur all’interno di questo hotel lussuoso, con le piccole stranezze che suggeriscono che le cose non stanno proprio così e fino ad arrivare a un finale a suo modo quasi allegro. In definitiva, il cortometraggio “Grand Hotel” porta un sorriso amaro alle labbra, e risulta commovente e piacevole da guardare.