Premessa/Avvertenza: se avete la possibilità salvate le vostre orecchie, e andate a vedere questo film in versione originale!

Il live-action de La Sirenetta targato Robert Marshall è il film di Melissa – Ursula – McCarthy.
Se in casa Disney avessero avuto coraggio, avrebbero rischiato un’operazione alla Maleficent, portando al centro della fiaba il cattivo, in questo caso la cattiva. Perché per tutti – i troppi 135 minuti – Melissa McCarthy si impadronisce della scena, e quando non c’è fa sentire la sua mancanza.
Vero anche che ci voleva poco a emergere in questo rimaneggiamento di uno di film d’animazione Disney più amati in assoluto, uscito nei Cinema nel 1989 diretto da John Musker e Ron Clement.

Diretto da Rob Marshall a partire da una sceneggiatura scritta da David Magee, con le musiche iconiche e immortali composte da Alan Menken, i testi di Howard Ashman e i nuovi testi – che non fanno danni –  scritti da Lin-Manuel Miranda, La Sirenetta edizione 2023 manca di magia, e scivola talvolta inspiegabilmente nel melodrammatico.

Il film è ambientato negli anni Trenta del 1800 su un’isola fittizia dei Caraibi e nelle acque circostanti. Ariel (Halle Bailey) è una sirena di 18 anni con una bellissima voce, sempre in cerca di avventura sopra la superficie del mare. Durante una tempesta, contravvenendo l’ordine del padre re Tritone (Javier Bardem) trae in salvo Eric (Jonah Hauer-King), l’erede al trono dell’isola. Se ne innamora, il padre lo scopre e la reazione è furibonda. Ariel trova “conforto” nei tentacoli di zia Ursula (Melissa McCarthy), esiliata lontano dal trono dal fratello Tritone e in attesa della sua vendetta. Innamorata e arrabbiata con il padre Ariel accetta di diventare umana e conquistare Eric, ma non avrà la sua voce.

Tuttavia, se non riceverà il bacio del vero amore entro la fine del terzo giorno, apparterrà a Ursula per l’eternità. Una volta giunta sulla terra, Ariel si ritrova nel castello sull’Isola della Regina, dove incontra ufficialmente il Principe Eric. Col tempo, Eric inizia a innamorarsi di Ariel e i due si rendono conto di essere spiriti affini.

Forse più grande della magia nera, il problema che i due giovani devono affrontare è la diffidenza unita a pregiudizi e odio vario dei rispettivi genitori, padre di lei e madre di lui, sui rispettivi mondi. Genitori che vogliono proteggere i figli da tutto quello che c’è fuori dal loro piccolo mondo. Comunque.


Quando Ariel scopre di essere stata ingannata da Ursula, i suoi amici – Sebastian, Flounder e l’uccello marino Scuttle – uniscono le forze per tentare di spezzare il maleficio di Ursula. Questo darà vita a un fatidico scontro finale tra Re Tritone e Ursula, che determinerà una volta per tutte chi governerà i mari. A questo punto, spetta ad Ariel ed Eric tentare di gettare un ponte tra i loro due mondi divisi.

Non ci capacitiamo di un errore: la scelta tragicamente, totalmente sbagliata degli attori principali.
Jonah Hauer-King sembra dare l’idea di non sapere come sia finito nei panni di Eric. Magari in un’altra parte, in futuro, saprà riscattarsi, ma qui è completamente fuori parte. È più espressivo Flanders, il pesce in CG.
Halle Bailey – che tanto ha suscitato scalpore “perché guai una Sirenetta di colore” –  ha una bella voce, per carità, non per nulla come componente del duo R&B Chloe x Halle è stata candidata a cinque Grammy®.
Ma non buca lo schermo. È inespressiva. Non è capace a recitare. Ha un’unica espressione per tutto il film con gli occhi a palla. Ora, possibile non ci fosse un’altra attrice di qualsiasi colore che sapesse recitare meglio? È fuori questione approvare qualsiasi movimento di protesta razzista a riguardo. E possiamo dilungarci fino all’infinito a discutere su quanto il buonismo intinto di politically correct e la cancel culture stiano rovinando il Cinema e la società. Il problema è che voler a tutti i costi far interpretare la Sirenetta a una ragazza di colore, perché dobbiamo essere tutti migliori, non cancellerà anni di Storia indecente sulla schiavitù, non darà più potere al Black Lives Matter. Soprattutto se si commettono scelte così inutili e superficiali, scegliendo una cantante che non sa fare l’attrice.

Un conto è quell’allegra telenovela sbruffona di Bridgerton, un altro è pretendere di riscrivere la storia con elementi anacronistici. Come se non bastasse, Eric è bianco ed è stato adottato dai sovrani neri dell’isola caraibica. Si rischia di far più danni volendo cancellare la storia che insegnare la Storia per quella che è in modo che nessuno in futuro possa commettere più gli stessi errori.

Disney. © 2023 Disney Enterprises, Inc. All Rights Reserved.

Torniamo al film. Scenograficamente e visivamente è una gioia fotorealistica per gli occhi, sarebbe a dir poco perfetto se si trattasse di un documentario d’animazione del National Geographic.
Per questo abbiamo detto “manca la magia”, perché l’allegra bellezza del film d’animazione sono – per fare un esempio – i pesci che durante le coreografie diventano essi stessi strumenti o suonano strumenti. Elemento di dolce e brillante infantilismo che qui non c’è e lascia una sensazione di delusione.

Insomma, la storia ricopia quella originale (non dimentichiamolo ispirata alla celeberrima favola di Hans Christian Andersen, pubblicata per la prima volta nel 1837) e ne esce appesantita.
Gli affezionati de La Sirenetta 1989 noteranno l’assenza uno dei momenti più divertenti: quello in cucina con Chef Louis.
Si arricchisce quindi di troppi elementi – dura 50 minuti in più del classico animato – per nulla memorabili che fanno acqua da tutte le parti.

No. Di nuovo. Non ne sentivamo il bisogno.

 

Regista: Rob Marshall
Genere: Avventura, Fantasy, Musicale
Anno: 2023
Paese: USA
Durata: 135 min
Data di uscita: 24 maggio 2023
Distribuzione: Walt Disney Italia

 

 

 

 

 

 

***Il set dell’iconica laguna in cui Sebastian, Scuttle e Flounder cercano disperatamente di spingere Eric e Ariel a baciarsi, è stato costruito nello Stage 7, nel teatro di posa est dei Pinewood, e comprendeva una vera spiaggia, vere barche, una cascata e un salice alto 10 metri. La scenografia è stata costruita per coadiuvare la transizione da una scena in esterni girata in un teatro di posa con un blue screen, alle riprese in location in Sardegna.
A maggio 2021, la produzione si è spostata in Sardegna, un’isola al largo delle coste italiane, per diverse settimane di riprese in location.