L’archivio di Maurizio Scaparro alla Fondazione Cini

Alla Fondazione Cini di Venezia la firma della convenzione con Maurizio Scaparro per l’acquisizione del suo archivio.

I rapporti fra teatro e presente e teatro e piazza hanno segnato il lungo percorso di uomo di cultura e spettacolo di Maurizio Scaparro, festeggiato alla Fondazione Cini di Giovedì Grasso, nel cuore di quel Carnevale cui 37 anni fa ridiede nuova vita.

L’occasione per parlarne in maniera approfondita è stata la firma della convenzione con cui il regista ha donato al il Centro Studi Teatro e Melodramma della Fondazione Cini il suo archivio personale, composto di foto, bozzetti di scena, programmi di sala, corrispondenza: una piccola significativa selezione di quanto donato è stata esposta a margine dell’incontro nella biblioteca Loredan della Fondazione.

A far gli onori di casa la presidente del Centro, Maria Ida Biggi, cui si sono via via aggiunti in una affettuosa passerella il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, le critiche teatrali Maria Grazia Gregori e Anna Bandettini, i giornalisti Moreno Cerquetelli e Adriana Vianello, l’aiuto regista Orlando Furioso, Cesare De Michelis, Carmelo Alberti, lo scenografo Cutuli e l’attore e regista Mattia Berto.

Al buon fine di questa complessa operazione ha dato il suo decisivo contributo un’amica veneziana del Maestro, Maria Bellini, che ha curato catalogazione e sistemazione dei materiali, uno spaccato di sessant’anni di vita non solo teatrale, come ha suggerito qualcuno definendo Scaparro il più multimediale dei registi di teatro italiani della seconda metà del ‘900.

Da par suo Scaparro, ultraottuagenario impareggiabile regista di una cerimonia che, come ha insinuato Orlando Furioso, lo ha sorprendentemente commosso, ha concluso, impenitente europeista, con un provocatorio richiamo all’attualità ‘No all’Europa delle banche! Sì a quella della cultura!’.