In “Poesie scelte” Antonio Milanese ci offre uno sguardo d’insieme, nel segno a
volte di un criticismo più che affettivo esplicativo , della produzione lirica
attraverso l’analisi del testo di oltre cento componimenti del poeta
Giacomo Botteri affianca da sempre all’attività di pubblicista, che lo vede sin
dalla sua fondazione scrivere con impegno e costanza, a volte con la
collaborazione della moglie Farida Monduzzi, su questa rivista on line, una
presenza non meno continuativa in ambito letterario, spaziando fra poesia e
prosa con la pubblicazione di nove raccolte di poesie, due poemetti ed una
plaquette, nonché alcuni romanzi e saggi . E’ da qualche mese in libreria,
edita per i tipi di Dario Sebastiani editore, una nuova pubblicazione , “Poesie
scelte”(pag. 319, s.p.) in cui Antonio Milanese ci guida alla scoperta e
comprensione della produzione lirica di Botteri con l’obiettivo di “..far emergere
il significato più profondo della poesia dalla forma che con esso più
strettamente collabora”. Gli studenti , in generale, sono intimoriti dall’uso della
parola analisi abbinata ad un testo, una poesia: la prima parte di questo libro,
dopo un’introduzione che fornisce utili indicazioni sulle opere narrative di
Botteri e una sintesi di giudizi e valutazioni di alcuni critici sulle sue liriche,
sottopone al lettore una selezione di ben 113 componimenti , per ciascuno
dei quali offre un commento, un’analisi per l’appunto, ora più succinta, ora più
argomentata nella seconda parte del volume. Ottanta pagine in cui Milanese ci
dà una visione d’insieme dell’universo poetico di Giacomo Botteri. Lo spazio
dato agli affetti familiari è cospicuo, dalle composizioni dedicate alle figlie in
fasce a quelle destinate ai nipoti sino alla sintesi di mezzo secolo di vita
coniugale insieme delineata in “I cinquant’anni d’oro” (1916): ma Botteri è
autore attento anche al suo tempo , al terribile “secolo breve” da lui
intensamente vissuto. “Botteri non distilla i suoi versi, ma canta con l’urgenza
dei torrenti delle sue montagne” scrisse Milanese nella prefazione alla raccolta
“La classe morta”. E, ovviamente, nuovi temi irrompono nella sua produzione :
la trentina Val Rendena, di cui è originaria la sua famiglia, le sue vicende
personali e quelle della Nazione in un secolo percorso da due distruttive e
globali guerre mondiali, una particolare attenzione per la Resistenza e più in
generale un rifiuto di tutte le realtà politico-sociali che non possono essere
accettate dalle persone oneste e consapevoli. La stagione della “poesia civile”
tocca i suoi vertici nella raccolta “Smobilitazione”(1983), mentre
successivamente riprende spazio la vena più intimistica, che a volte arretra di
fronte alle inquietanti emergenze poste dalla cronaca , come nel caso della
Guerra del Golfo. Il commento di Antonio Milanese è corredo fondamentale di
questa riedizione di “poesie scelte” di Botteri , consente di conoscerne la
genesi e permette di apprezzarne, con l’indispensabile cognizione di causa, il
grande valore di testimonianza di un uomo che ha vissuto , senza risparmi con
tutto se stesso, il suo tempo.