Se diamo per vero il detto che dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna… Beh, il Professor William Marston (Luke Evans), insegnante di psicologia, ne ha ben due: la moglie Elizabeth (Rebecca Hall) e Olive Byrne (Bella Heathcote), amante di entrambi.
La storia inizia negli anni 40. I coniugi Marston stanno progettando la macchina della verità. William insegna, Elizabeth è in attesa che l’Università le riconosca il Dottorato. Come assistente dell’affascinante professore, si presenta la brillante e dolce Olive. Fra i tre si crea uno strano rapporto. Olive, figlia e nipote di due famose femministe, è innamorata di entrambi i Marston e irrompe nella vita di questa coppia, che ben presto cede al rapporto a tre. Per William le due donne insieme formano la donna perfetta.
Cacciati dall’Università, perdono il progetto di ricerca e la loro invenzione. Nel frattempo, Olive partorisce due figli, seguita ben presto da Elizabeth.
La famiglia vive amorevolmente e appassionatamente sotto lo stesso tetto, Olive bada alla casa, Elizabeth lavora come segretaria in uno studio di avvocati e William scrive. Quando William incappa in un negozio di articoli intimi molto particolari, introduce le sue donne alle pratiche del sadomaso. L’esperienza provata, vissuta sulla sue pelle da William, lo porta a creare il personaggio di Wonder Woman, una supereroina nettamente fuori dagli schemi. Più le nuove dimensioni sessuali del trio evolvono, più il fumetto di Marston diventa hard, soprattutto per i bambini. E questo gli causa non pochi problemi.
Angela Robinson ha affrontato una storia eccessiva forse nel modo peggiore in cui potesse raccontarla: con altrettanto eccessivo candore.
Perché la vita non è una favola né tantomeno un fumetto. Le faccette d’angelo degli attori impostate per creare una forma di simpatia e divertimento, sono totalmente in disaccordo con il materiale narrativo. Angela Robinson mette sul piedistallo la bellezza di questi attori e ne fa una favoletta di amore, baci, coccole e sesso. Dove i rapporti del trio imporrebbero una tensione erotica, sullo schermo risultano talmente romanzati da essere sciocchi.
E’ affascinante scoprire la storia dell’ideatore di Wonder Woman, comunque finora la supereorina più nota. Nessuno qui nega le origini e la vita dissoluta di questo trio.
Il messaggio della regista fatica ad arrivare. Come il Professor Marston insegnava ai suoi studenti a rispettare le donne potenti, così con Wonder Woman ha realizzato una donna potente e libera.
Quello che lascia interdetti o innervositi è il copione comico, è la scelta narrativa effettuala ed è la compostezza degli attori che sembrano costantemente in posa per Vogue.