“Sete”: l’ultimo romanzo di Amélie Nothomb

Gesù, un uomo di buonsenso

Nel suo ultimo romanzo Amélie Nothomb offre un’interpretazione del tutto originale sulla figura più nota e studiata della cultura occidentale. Cosa avrà fatto, cosa avrà pensato Gesù Cristo, nella lunga notte che ha seguito la sua condanna a morte? Questa la domanda posta dall’autrice belga, che pagina dopo pagina ci regala un ritratto lontano dall’iconografia tradizionale: il disegno di un uomo comune, pratico e ragionevole. 

Condito da un po’ di sana blasfemia e dal particolarissimo humor dell’autrice, il romanzo inizia con i pensieri di Gesù in cella. Ė stato condannato a morte da Pilato, dopo essere stato brutalmente accusato dai suoi stessi miracolati. A cosa pensa un uomo che sta per morire? Prova paura, dolore? Secondo Amélie Nothomb la risposta è affermativa: benché figlio di Dio, Gesù è in tutto e per tutto un uomo, ed è proprio sulla sua umanità che verte il racconto. 

Il romanzo traccia la figura di un uomo semplice, generoso, che colpisce soprattutto per il suo buonsenso. Gesù è equilibrato, affezionato alla madre, innamorato di una donna, più vicino a Giuseppe che al suo fantomatico padre celeste. I miracoli che compie, dalla trasformazione dell’acqua in vino alla guarigione dei malati, gli vengono da quella che lui stesso definisce “la scorza”: una parte di sé oscura, misteriosa

Nella lunga notte che precede la sua morte, e successivamente nel cammino verso il Golgota e durante l’agonia sulla croce, il protagonista riflette sul suo passato, sulla vita che ha condotto, sul percorso che lo ha portato alla fine. Arriva ad esprimere dubbi sul progetto divino del Padre. Nella sua onniscienza, smentisce in modo chiaro e univoco quello che gli evangelisti scriveranno di lui:  nega di aver detto “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”; la sua ultima richiesta, banalmente, sarà “Ho sete”. Gesù è solo un uomo; e cosa c’è di più meravigliosamente umano della sete? 

Sete, amore e morte: questa la triade su cui riflette nei suoi ultimi istanti, i tre elementi che maggiormente lo legano alla vita terrena. Nelle sue cento brevi pagine, Sete riflette sul concetto di umano e divino; riscrive l’Antico Testamento; dipinge, soprattutto, un Figlio meno angelico e più concreto, indubbiamente più simpatico di quello a cui siamo abituati.

Amélie Nothomb, Sete, Voland Amazzoni, 2020, pp. 109.

https://www.voland.it/libro/9788862434027

https://www.nonsolocinema.com/colpisci-il-tuo-cuore-di-amelie-nothomb.html