Una serie di inquietanti rapimenti di bambini, un cadavere mutilato che emerge dalle sterpaglie, un “indagatore” speciale, discendente di Cesare Lombroso, il padre fondatore della criminologia. Alessia Tripaldi, pugliese di origine e anconetana di adozione, lavora nel settore della cultura da ormai dieci anni con Sineglossa, che ha fondato nel 2010 ad Ancona.
Oggi le sue esperienze come ricercatrice, formatrice e storyteller confluiscono nel romanzo di debutto, ”Gli scomparsi” (ed. Rizzoli), in libreria dal 7 luglio.
“Questo romanzo – sottolinea l’autrice- nasce da una passione che accomuna tutti i lettori di storie crime: la passione per il “lato ombra” degli esseri umani. Quando ho scoperto la figura di Cesare Lombroso sono rimasta affascinata dalla sua ricerca, ai limiti dell’ossessione, dei pattern criminali, gli elementi ricorrenti che accomunano omicidi distanti nel tempo e nello spazio. Solo che Lombroso, da scienziato di fine Ottocento, cercava questi pattern nella fisionomia dei criminali, nei loro caratteri fisici. Mi sono chiesta quale potesse essere la versione del ventunesimo secolo di Cesare Lombroso e ho trovato la risposta negli archetipi, i modelli di personalità teorizzati da Carl Jung. È mediante gli archetipi che Marco Lombroso profila i criminali e ricostruisce i loro schemi di comportamento, i loro pattern”.
Il libro è stato presentato nella splendida cornice di Portonovo il 20 luglio all’Hotel Emilia, luogo da sempre legato all’arte, che negli anni ha accolto importanti manifestazioni ed eventi culturali. Ha dialogato con l’autrice Diego Pierini, scrittore, videomaker e autore televisivo. Le prossime presentazioni nelle Marche sono fissate per il 31 luglio ad Ascoli Piceno presso la libreria Rinascita e il 21 agosto a Senigallia al Festival Ventimilarighesottoimari in Giallo.
GLI SCOMPARSI – SINOSSI
“Gli scomparsi” non è solo un thriller psicologico che toglie il respiro: è il viaggio al termine della ragione dove si nasconde l’altra faccia di ognuno di noi. Una forza narrativa irresistibile, una tensione travolgente, dei personaggi pieni di difetti ma che ameremo alla follia: sono solo alcuni degli ingredienti di questa storia con cui la Tripaldi ci conduce nei labirinti della psiche umana, in bilico tra luce e ombra.
Un cadavere mutilato emerge da un tumulo di sterpaglie. Un ragazzo scalzo e magro dice di chiamarsi Leone e che quello è il corpo di suo padre, con cui ha sempre vissuto nei boschi. Quale segreto si nasconde tra le montagne impenetrabili del Centro Italia? La risposta spetta al commissario Lucia Pacinotti. «Un’altra sigaretta e poi vado» è la frase che ripete tra sé mentre è appostata in macchina cercando il coraggio di bussare alla porta del suo vecchio compagno di università, Marco Lombroso. Nonostante la frattura improvvisa che li ha separati anni prima, lui è l’unico che può aiutarla a dipanare il mistero del “ragazzo dei boschi”. Ciò che Lucia non sa è che bussando a quella porta costringerà Marco a riaprire anche il vecchio baule ereditato dal suo avo, Cesare Lombroso. Tra le pagine dell’Atlante dei criminali, nei pattern che collegano i crimini più efferati della Storia, si cela la verità, ma per trovarla è necessario addentrarsi nei fitti boschi delle montagne e in quelli ancora più intricati dell’ossessione per il male.
GLI ALTRI PROGETTI (SINEGLOSSA E NONTURISMO)
L’autrice, sociologa e sceneggiatrice, vive ad Ancona da molti anni e proprio nel capoluogo ha fondato nel 2010 insieme a Federico Bomba l’associazione Sineglossa, per la quale è responsabile dei progetti di formazione e ricerca.
Sineglossa applica i processi di ricerca e pensiero dell’arte contemporanea a contesti non artistici – imprese, centri di ricerca scientifica, Pubbliche Amministrazioni – con l’obiettivo di stimolare la nascita di nuovi modelli di sviluppo. Modelli che mettono al centro la figura dell’artista, in quanto portatore di quelle competenze necessarie al cambiamento, le cosiddette soft skills che Sineglossa riesce a traghettare in quei contesti in cui si produce innovazione. Il riferimento è il Rinascimento, un periodo capace di produrre grandi innovazioni grazie all’incontro tra artisti, scienziati, umanisti, politici, uniti alla stessa corte per immaginare insieme nuovi scenari possibili, ognuno a partire dalla propria visione. È da questa influenza reciproca tra ambiti apparentemente distanti – da questa contaminazione – che i fondatori Bomba e Tripaldi sono partiti per riportare la cultura a un ruolo attivo e integrato nella società. Da tre anni l’associazione Sineglossa organizza anche il festival Art+B=love alla Mole Vanvitelliana, il primo festival italiano dedicato all’arte che innova la scienza, le imprese e la società, tra talk, esposizioni, performance e workshop.
Sineglossa ha anche ideato e curato insieme a Riverrun hub la collana editoriale Nonturismo (Ediciclo Editore), che ha dedicato il secondo volume, uscito il 16 luglio, a Ussita e i Monti Sibillini. E’ la comunità ad accompagnare il nonturista su itinerari e sentieri, attraversando punti di racconti e aneddoti, tra immagini del passato, sfide del presente e visioni di rinascita, anche con il contributo di artisti che hanno dialogato con il territorio. Con un ospite d’eccezione: Wu Ming 2, uno dei tanti attori coinvolti in questo progetto di costruzione collettiva di una nuova pagina di rinascita per la comunità ussitana a cui hanno partecipato anche lo storico dell’Appennino Augusto Ciuffetti, lo scrittore Alessandro Chiappanuvoli, i fotografi Antonio Di Cecco e Mauro Pennacchietti, l’artista designer Giacomo Giovannetti. In questa “guida nonturistica” il terremoto del 2016 non viene nascosto bensì accolto come uno degli elementi identitari che rendono questo territorio unico. I contenuti sono il frutto di numerosi incontri di una redazione di comunità composta dagli abitanti rimasti e dalle cosiddette “seconde case” condotti dall’associazione C.A.S.A., il porto di montagna di Ussita, grazie alla quale si è attuato il vero coinvolgimento degli abitanti, reso possibile, in primis, da un lavoro di ricostruzione dei rapporti di fiducia tra le persone, ma anche tra le persone e quei luoghi improvvisamente trasformati.