“I Croods” di Chris Sanders e Kirk DeMicco

Il mondo di domani

In principio erano I Flinstones. Simpatici, maldestri, ironici. Chi non si ricorda Fred e Barney, l’urlo tarzaniano “Wilma dammi la clava!”, chi non ricorda l’automobile di pietra frenata col piede e tanti altri oggetti moderne in versione neolitica, chi non ricorda il buon dinosauro Dino? Solo che I Flinstones con tutto il loro mondo erano immagini a due dimensioni. I loro successori si chiamano I Croods, sono ancora cavernicoli, adoperano gli stessi buffi oggetti e sono circondati da animali preistorici e da un mondo ancora un po’ imperfetto. Ma sono dotati del magico, strepitoso, meraviglioso effetto del cinema 3D.

Piogge di petali di fiori oppure di lapilli vulcanici, tempeste e uragani oppure devastanti terremoti: tutto arriva direttamente dallo schermo contro lo spettatore, avvolgendolo e coinvolgendolo nell’emozione del colore e del movimento delle tre dimensioni. Così come avvincono ed emozionano le avventure dei Croods, una famiglia che si barcamena tra le infinite difficoltà della vita all’età della pietra. I Croods, cartoni che ricordano un po’ i pupazzi Lenci, sono sei: Grug, il padre, un po’ottuso ma generoso e pronto a difendere la sua famiglia da ogni pericolo, ma anche “tutto muscoli niente cervello”, senza idee, emblema del reazionario ante-litteram contrario a ogni novità, ritenuta rischiosa e insicura; Ugga, la mamma permissiva e accomodante; Gran, la vecchissima ma arzilla nonna; e poi i tre figli: la piccola e terribile Sandy, il pacioccone Thunk e infine Eep, la ragazzina sveglia e curiosa, attenta e autonoma, coraggiosa e intelligente, l’avanguardia della famiglia. E’ lei che incontra il giovane vagabondo Guy, unico supersite della sua famiglia uccisa in un terribile terremoto. Guy è affascinante perché appartiene a una specie decisamente più progredita: indossa calzari di pelle, porta un copricapo da sciamano, ha fatto esperienze sconosciute ai Croods e ha infinte idee, lui sì, per risolvere ogni problema. Ma soprattutto conosce una cosa agli altri ignota: il fuoco!

Il film, con il suo irresistibile slancio verso il “mondo di domani” illuminato dalla luce del fuoco e del sole, è una metafora avvincente – anche se semplificata e necessariamente un po’ ingenua – dell’evoluzione dell’uomo, della sua pratica di nuove esperienze e dell’importanza di non chiudersi mai a nuove conoscenze. E’ anche una esaltazione della forza della natura e un monito a rispettarla.
Contiene inoltre un continuo elogio della famiglia unita, inseparabile nelle difficoltà, solidale di fronte ai disagi, anche se a mio parere questo è il motivo più debole del film, che ha perso una buona occasione per essere anche una intelligente metafora di una famiglia più moderna e più aperta, una di quelle cui appartengono tantissimi spettatori cui il film è dedicato: i bambini di oggi.

Frutto della collaborazione di Kirk deMicco e Chris Sanders, due registi statunitensi di grandissima esperienza e capacità e specialisti nei cartoni animati, questo film divertente e spiritoso in parte ricorda e richiama alcuni dei più bei lavori di fantasia, da L’era glaciale a Alice nel Paese delle meraviglie. Deve molto del suo fascino anche alle musiche di Alan Silvestri e, nella versione originale inglese, alle voci di attori famosi come Nicolas Cage ed Emma Stone.

Titolo originale: The Croods
Nazione: U.S.A.
Anno: 2013
Genere: Animazione
Regia: Chris Sanders, Kirk De Micco
Sito ufficiale: www.thecroodsmovie.com
Sito italiano: www.icroods-ilfilm.it
Cast (voci): Nicolas Cage, Ryan Reynolds, Emma Stone, Catherine Keener, Clark Duke, Cloris Leachman
Produzione: DreamWorks Animation
Distribuzione: Twentieth Century Fox
Data di uscita: 22 Marzo 2013 (cinema)