Controcampo Italiano
Vittorio solo Vittorio. Un documentario per esplorare cosa ha lasciato nel cuore degli amici, per capire l’intenistà del fuoco sacro che accendeva gli occhi del più bel ragazzo di Cercola.
Scabro ed essenziale, rapace e aggressivo. Il cinema italiano perse quindici anni orsono, il napoletano Vittorio Mezzogiorno. Ora la figlia Giovanna ne ripercorre con amore le gesta, restituendo in un doc classico e commovente, la vibrante scossa che il bel Vittorio dava al suo pubblico.
Lo schema classico della intervista coinvolge nomi che hanno composto la vita dell’attore. Si passa dalla centralissima figlia, che riannoda e compone la trama dell’omaggio, alla moglie Cecilia Sacchi che con voce intensa e tremante ripercorre l’amore. Tra i registi parla Francesco Rosi, che diresse Vittorio in Tre fratelli, Marco Bellocchio, Michele Placido, Carlo Lizzani, Marco Tullio Giordana e Giuliano Montaldo.
Illuminanti le parole di Peter Brook, che lo coinvolse nella monumentale opera teatrale del Mahābhārata.
Dai suoi ricordi si scopre una tempra fatta di forza senza aggressività, di pudore senza paura. Era dotato di uno shining, un’ostinazione misteriosa che per molti somigliava ad un umano nervosismo.
Dai filmati di repertorio a foto ed interviste inedite legate dalla sussurrata musica di Pino Daniele. Un diario intimo, in cui si ricorda l’amore per le moto e per la boxe. Una Yamaha 360 e il sinistro di Monzon.
Piccoli dettagli che compongono l’uomo, in una storia un po’ speciale, in una storia molto personale.
Negli occhi di Francesco Del Grosso, Daniele Anzellotti – Italia, 75′
v.o. italiano/francese – s/t italiano/inglese
(documentario)
