“The Humbling” di Barry Levinson

L'uomo dietro la maschera

Venezia 71. Fuori Concorso
Simon (un gigantesco Al Pacino) ha calcato palchi e set per decadi. Ha avuto celebrità, riconoscimenti e premi, ma ora, superati i sessanta, quel meccanismo perfetto che sembrava così prolifico e inesauribile sembra essersi incrinato. Non c’è più la volontà – o la capacità – di incantare le platee, di catalizzare l’attenzione, di materializzare sogni e drammi letterari. Crisi, tracollo, fuga dal mondo. Ma il buen retiro nella casa tra i boschi viene bruscamente interrotto dall’energia travolgente di Pegeen (Greta Gerwig), figlia di amici, decisa a travolgere l’esistenza precaria di Simon.

Tratto dal romanzo omonimo di Philip Roth, The Humbling (L’Umiliazione) mette a nudo le debolezze dell’attore, ma non meno la fragilità dell’uomo. Se infatti un ego nutrito per decadi dal calore del pubblico e dalle glorie dello showbiz rischia di sgretolarsi più in fretta quando imbocca il viale del tramonto, lo scoglio dell’insicurezza, della routine e dell’oblio può minare l’esistenza di chiunque.

La crisi sulla bocca di tutti, qui non è più quella economica o morale che viviamo ogni giorno. E’ il crollo delle certezze in se stessi, la pura di guardare avanti e vedere il baratro o quella di non essere all’altezza del proprio passato. O del proprio futuro. Strano a dirsi, ma è attraverso gli occhi e la sensibilità di un attore che viviamo queste “umiliazioni”. Quella figura così spavalda e potente si rivela in realtà il simbolo perfetto della frammentazione dell’animo umano, a volte incapace di gestire la gravità del tempo che passa o il mutare delle stagioni della vita (strano, ma la tematica è del tutto simile nel film d’apertura di Venezia 71. Birdman).

La soluzione non c’è, o forse si trova nell’amore, ma in quello che si è in grado di dare, non di ricevere. Così il tornado Pegeen che invade e bombarda l’esistenza di Simon si rivela una scarica di defibrillatore in grado di far tornare a sanguinare un cuore consumato dalle passioni, ma la direzione di questi battiti può essere imprevedibile. Poco importa perchè, se lo spettacolo deve continuare, deve avere anche un finale in grande stile.

Barry Levinson confeziona un film su misura per la strabordante interpretazione di Al Pacino, ovviamente a suo agio più che mai nell’incredibile show che lo vede protagonista minuto dopo minuto. Il tono è equilibrato e alterna momenti leggeri a sequenze oniriche più introspettive e complesse, dove la verve dell’attore italoamericano ha la possibilità di esprimersi in tutta l’infinita gamma di sfumature del suo repertorio.

Titolo originale: The Humbling
Nazione: U.S.A.
Anno: 2014
Genere: Drammatico
Durata: 112′
Regia: Barry Levinson

Cast: Al Pacino, Greta Gerwig, Kyra Sedgwick, Charles Grodin, Dianne Wiest, Nina Arianda, Victor Cruz, Maria Di Angelis, Billy Porter
Produzione: Ambi Pictures, Hammerton Productions
Distribuzione: Ambi Pictures
Data di uscita: Venezia 2014 – Fuori Concorso
2014 (cinema)