La storia vera dell’attentato, del giugno 1998, nella piccola città irlandese di Omagh, da parte di una frangia dell’IRA contraria al processo di pacificazione in atto nel paese, raccontata dal punto di vista di una famiglia distrutta dalla perdita di un figlio.
Il film è stato presentato in anteprima nazionale alla serata di apertura del RIFF 2005 ed ha meritato la menzione speciale per un’opera di impegno civile. Il film non sembra nascere con l’intenzione di appurare verità o smascherare colpevoli (di cui oggi si conoscono i nomi, le indagini hanno portato infatti all’arresto di alcuni esponenti delle Real IRA, un’ala non ufficiale dell’IRA, anche se i processi sono ancora in corso), non si propone cioè come un film inchiesta che racconti lo sviluppo delle indagini governative ma racconta la follia del terrorismo dal punto di vista intimo e personale della famiglia Gallagher, dei sentimenti che legano i suoi componenti e delle loro diverse reazioni di fronte all’improvvisa tragedia.
Mentre la madre sembra non riuscire a riprendersi dal lutto rifugiandosi in un crescente isolamento, il padre, che si sente colpevole per non essere riuscito ad evitare la morte del figlio, nonostante non abbia alcuna responsabilità in merito, diventa il rappresentante delle famiglie delle vittime, iniziando un’indagine che lo porterà ad una rivelazione per lui sconvolgente: le forze politiche inglesi ed irlandesi, per non mettere a repentaglio il processo di pace in atto tra i due paesi, sono disposti a “coprire” i colpevoli dell’attentato.
Nonostante questo però la verità, seppure molto lentamente, viene a galla e un’indagine, ottenuta proprio dall’associazione delle vittime, appura le responsabilità delle forze dell’ordine e ottiene l’incriminazione per i colpevoli.
La famiglia Gallagher riuscirà a salvare i propri affetti grazie al dialogo e al confronto tra i suoi componenti, decisi a scoprire la verità per poter continuare a vivere senza dubbi e sensi di colpa.
L’associazione dei familiari delle vittime e tutta la comunità di Omagh hanno collaborato attivamente alla realizzazione del film nella speranza che possa servire, oltre che a raccontare un episodio dimenticato nonostante la sua tragicità, a far riflettere sul terrorismo internazionale.
Dopo Bloody Sunday, Paul Greengrass racconta un’altra storia di ordinaria follia irlandese, un paese lacerato da una guerra religiosa, la quale spesso ricorrere ad atti di terrorismo per continuare a far parlare di sé. Il film parla dei giochi politici che si nascondono dietro a questi gesti ma soprattutto mostra le ripercussioni che tali episodi hanno sugli irlandesi, costretti a vivere in una realtà violenta ed incerta, privi soprattutto dell’appoggio delle autorità che dovrebbero garantire la sicurezza nazionale.
Il regista, Pete Travis, dice di non sapere se questo film può essere utile nella guerra al terrorismo ma è un’opera che vuole far conoscere la situazione attuale dell’Irlanda, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del terrorismo. Il film è già uscito nelle sale irlandesi ed è stato trasmesso sulle reti inglesi ottenendo un buon successo da parte di pubblico e critica e sarà nei cinema italiani a maggio.
Titolo originale: Omagh
Nazione: Irlanda
Anno: 2004
Regia: Pete Travis
Cast: Ferard McSorley, Michéle Forbes, Stuart Graham, Peter Balance, Pauline Hutton
Sceneggiatura: Guy Hibbert, Paul Greengrass
Produzione: Ed Guiney, Paul Greengrass
Sito ufficiale: www.portmanfilm.com