“BROKEN FLOWERS” di Jim Jarmusch

Padri sull'orlo di una crisi di nervi

Don Johnston (Bill Murray) è uno sciupafemmine sul viale del tramonto con un passato incerto e una fortuna, non meglio specificata, tirata su nel campo dei computer. Una lettera anonima (su carta rosa!) metterà in ballo il suo passato e lo condurrà alla frenetica ricerca di suo figlio. Ecco a voi l’attesissimo ritorno di Jim Jarmusch, Grand Prix della Giuria allo scorso Festival di Cannes.

Una tuta da ginnastica, una macchina da scrivere rosa, un vicino di casa appassionato di gialli, una miscela di caffè etiope, questi gli ingredienti principali che compongono la nuova divertentissima produzione dell’indipendente regista americano. Una ricerca del passato, della propria identità, un viaggio che diventa l’ultimo (e forse l’unico) affannoso tentativo per ripercorrere i propri passi e ritrovare se stessi, se vi pare poco. Don Johnston (Bill Murray) è un Don Giovanni in declino che, abbandonato dalla sua ultima fiamma Sherry (Julie Delpy), si ritrova di nuovo solo a fare i conti con la propria esistenza. Una lettera rosa, forse dono di una delle sue tante donne, minaccia il suo desiderio di solitudine: un figlio di diciannove anni, che non sa di avere, è alla ricerca di suo padre. Don pensa ad uno scherzo, ma sarà il suo caro vicino di casa Winston (Jeffrey Wright), investigatore dilettante e appassionato di misteri, a metterlo sulla giusta riga. Un viaggio alla ricerca delle donne della sua vita, di qualche indizio che possa smettere di nascondersi e portare alla luce la sua presunta paternità.

E conta non poco che Don, in ognuna delle sue donne, ritrovi qualche cosa di sé. Forse non proprio un figlio, ma un biglietto da visita (rosa) sul quale, tempo fa, avrebbe potuto incidere le proprie iniziali. Il calore di una donna che fa l’arredatrice professionista di guardaroba (i nuovi mestieri della ricca America) e una figlia chiamata Lolita. O ancora, una ex avvocatessa che si dedica anima e corpo al sopraggiunto dono di comunicare con gli animali e, perché no, anche di qualcuna che non ha ancora ben digerito, a distanza di anni, il loro rapporto.
Bill Murray coglie appieno quello sguardo triste e malinconico con cui, prima o poi, fanno i conti tutti i personaggi di Jarmusch, quella laconicità fatta di monosillabi e di sguardi, quel mondo che riflette l’esterno come se non ne fosse toccato. In questo, Bill Murray, un po’ come il Jun di Mystery train, diventa insuperabile. Non è triste, vien da citare, ha solo quella faccia lì.

E la faccia di Jarmusch è la stessa che porta sullo schermo da più di vent’anni, il volto scanzonato di un’altra America, quella alla ricerca delle proprie origini. Il mistero dell’identità o di ciò che si è stati.
Gli aerei dei suoi film decollano e atterrano in continuazione. Vagano, tornano, viaggiano con lo spirito di chi non è sicuro di trovare. Ma che, nell’attesa, cerca.
E anche i paesaggi urbani sono quelli di sempre, la solitudine metropolitana dei quadri di Hopper, le riprese nitide e immediate, quella voglia di riprendere il reale attraverso uno sguardo filtrato da una geometria perfetta delle forme. Cosa ci sia, alla fine del viaggio conta poco. E i fiori spezzati compongono un mosaico di versi unici, un lirismo che giova al cinema e a chi lo guarda.
Un grande e gradito ritorno.

Broken Flowers
Titolo originale: Broken Flowers
Nazione: U.S.A.
Anno: 2005
Genere: Commedia
Durata: 105′
Regia: Jim Jarmusch
Sito ufficiale: www.brokenflowersmovie.com
Cast: Bill Murray, Jeffrey Wright, Sharon Stone, Frances Conroy, Jessica Lange, Chloë Sevigny, Pell James, Tilda Swinton, Julie Delpy, Chris Bauer , Ryan Donowho , Alexis Dziena
Produzione: Bac Films, Focus Features
Distribuzione: Mikado
Data di uscita: Cannes 2005
02 Dicembre 2005 (cinema)