L’esposizione di Ferrara presenta una selezione di opere di Boldini, Previati, Mentessi, Minerbi, Boccioni, Melli, Sironi, Funi e De Pisis, ovvero di alcuni tra i più importanti artisti italiani dell’Otto e Novecento.
L’idea della mostra è stata sollecitata dalla chiusura del complesso di Palazzo Massari, che ospita le collezioni delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, in seguito al sisma che nel maggio scorso ha colpito l’Emilia-Romagna. Fino a quando non verranno eseguiti importanti lavori di consolidamento dell’edificio, i tesori d’arte che esso custodiva non saranno fruibili. Di qui la decisione di dare loro visibilità, sia pure temporanea, in un’esposizione a Palazzo dei Diamanti, per sottolineare l’importanza e la qualità del patrimonio di Palazzo Massari ma anche per sensibilizzare alla salvaguardia di questo e di altri beni artistici danneggiati dal terremoto.
Nelle intenzioni del Comune di Ferrara e di Ferrara Arte, i capolavori in mostra diventeranno l’emblema della città: si sta infatti studiando una loro presentazione, dopo questa “prima” ferrarese, in altre sedi espositive italiane.
“Boldini, Previati e De Pisis. Due secoli di grande arte a Ferrara” riunisce un’ottantina tra dipinti, sculture e opere su carta che raccontano oltre centocinquant’anni di produzione artistica locale, ma anche nazionale e internazionale. Il percorso si apre con le testimonianze della civiltà figurativa ferrarese della prima metà dell’Ottocento che costituirono la sezione moderna della Pinacoteca Civica: dalle prove d’ispirazione purista di Giovanni Antonio Baruffaldi e Giovanni Pagliarini alle opere di interpreti del fervore romantico quali Girolamo Domenichini, Massimiliano Lodi e Gaetano Turchi. Dopo la metà del secolo, la fortuna di un genere come il ritratto è spesso legata a personalità attive anche fuori Ferrara, tra tutti Giovanni Boldini, che sarà una delle figure di spicco del rinnovamento della pittura italiana e internazionale, prima nella Firenze macchiaiola e poi nella Parigi degli impressionisti. Un ampio nucleo di capolavori di Boldini attesterà il suo ruolo di indiscusso protagonista della Belle Époque: icone della sua ritrattistica come il Ritratto del piccolo Subercaseaux, Fuoco d’artificio, la Passeggiata al Bois de Boulogne, ma anche interni d’atelier, nature morte e vedute.
Nel corso del Novecento le collezioni si arricchirono delle opere di maestri locali che raggiunsero la fama fuori Ferrara: dal Ponte di Charing Cross di Alberto Pisa, alla Pace di Giuseppe Mentessi, fino al Trafugamento del corpo di Cristo di Gaetano Previati. Un capolavoro simbolista di Previati come Paolo e Francesca ed altri suoi dipinti divisionisti saranno presentati assieme ad opere di ispirazione secessionista e futurista di Arrigo Minerbi, Aroldo Bonzagni, Umberto Boccioni, Roberto Melli e Annibale Zucchini, a sottolineare il ruolo anticipatore del pittore e l’importanza della sua lezione per la generazione successiva. L’animato clima artistico italiano tra le due guerre sarà poi evocato da un lato dalla pittura tonale di Roberto Melli, legata alla vena espressionista della Scuola Romana, dall’altro dal moderno classicismo di uno dei massimi esponenti di Novecento, Achille Funi, che verrà accostato a un pioniere del ritorno all’ordine e delle poetiche arcaiste, quale Mario Sironi. In un ambito internazionale s’iscrive invece la vicenda artistica di Filippo de Pisis, cui sono intitolate le raccolte del Novecento. Grazie soprattutto all’attività della Fondazione Pianori e al generoso lascito di Manlio e Franca Malabotta è possibile ripercorrere la parabola creativa del ferrarese: dalle nature morte marine che segnano l’assimilazione della pittura metafisica e la nascita di un linguaggio più personale agli esiti della sua “stenografia pittorica” di cui sono un formidabile esempio le vedute parigine.
Come già accaduto per altre importanti rassegne, la mostra sarà accompagnata da un progetto didattico rivolto al mondo delle scuole e alle famiglie, che prevede anche la pubblicazione di un libro per bambini, realizzato da Ferrara Arte grazie al sostegno di ENI. Il progetto, ideato al fine di avvicinare i ragazzi al patrimonio artistico della propria città e all’arte dell’Otto e del Novecento, è particolarmente significativo per Ferrara che in questo momento di grande difficoltà intende dare un forte segnale, sottolineando come la “ricostruzione” debba partire proprio dall’educazione dei più giovani.
Boldini, Previati e De Pisis. Due secoli di grande arte a Ferrara
Ferrara, Palazzo dei Diamanti
13 ottobre 2012 – 13 gennaio 2013
A cura di
Maria Luisa Pacelli, Barbara Guidi e Chiara Vorrasi
Organizzatori
Ferrara Arte e Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara
Aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00. Aperto anche 1 novembre, 8, 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio
Informazioni e prevendita
Call Center Ferrara Mostre e Musei, tel. 0532 244949
diamanti@comune.fe.it
www.palazzodiamanti.it