Venezia 69 – Fuori Concorso
Cavani: “Gesù era misogino?”.
Clarissa: “No, assolutamente, non faceva distinzione tra le persone”.
A vederle messe così in semicerchio, non diresti nemmeno che son delle suore. Se chiudi gli occhi sembra di stare ad una riunione di qualche collettivo femminista, fiero e critico. Per qualche mezzo minuto, però. Poi li riapri e ti ritrovi sedute lì delle suore, di clausura, per di più. Non ha esattamente l’appeal dei migliori, un cortometraggio sulla vita in convento. Eppure i precedenti non mancano: Il grande silenzio nel 2005, era riuscito a rendere invidiabile la vita di monaci scalzi nella neve che non parlano, ecco, non parlano mai. Nel 2007, toccò a In memoria di me di Saverio Costanzo spiegare la crisi della vocazione e l’abbandono dei voti.
Come commenta la regista: “Da un pezzo avevo una curiosità. Volevo incontrare una comunità di Clarisse per sapere come vivono oggi e che cosa pensano. È una comunità nata con Chiara d’Assisi che nel 1212 lascia di nascosto la famiglia per inserirsi nella “Fraternitas” di Francesco”.
Filmato come un incontro “privato” fatto di domande e risposte date senza prove o preparazione di alcun genere, il breve film non perde la freschezza dell’improvvisazione.
Incalzate della domande di Liliana Cavani, le clarisse mostrano sicurezza ma anche consapevolezza che la parità è difficile anche (anzi, forse, soprattutto) da quelle parti. Si parla di donna e, davanti a due camere, una per il totale fisso e una per i primi piani a quelle che via via decidevano di rispondere, vengono fuori le prime crepe in quel mondo ovattato (o meglio, che la maggior parte di noi crede tale).
Cavani: “Che farebbe un Gesù contemporaneo?”.
Clarissa: “Accoglierebbe la donna come l’ha accolta duemila anni fa, non avrebbe paura delle donne. Provocherebbe un’apertura, e aprirebbe molti schemi nella Chiesa e nella società”.
Cavani: “Avete mai pensato che la Chiesa sia un po’ misogina?”
Clarissa: “Avvertire la parità con un sacerdote è molto raro. In genere i frati vengono da noi solo per dire la messa e se ne vanno”.
Cavani: “Si sta avviando un cambiamento. La vostra arma segreta è la preghiera, che arma è?”.
Clarisssa: “È un’arma debole, molto fragile, ma nello stesso tempo potente, in cui crediamo. Ma per la società di oggi, a volte anche per i preti, siamo quasi inutili…”.
Insomma, molto più dirompenti queste tre frasi che le l’intero Paradies: Glaube anch’esso presente a questa 69. Mostra.
Titolo originale: Clarisse
Regia: Liliana Cavani
Anno di produzione: 2012
Durata: 22′
Tipologia: documentario
Paese: Italia
Produzione: Ciao Ragazzi