Fino al 27 novembre lungo gli elicoidali piani della Mole Antonelliana sarà possibile prendere parte ad un viaggio fantastico. Si ritorna inevitabilmente bambini quando ci si inoltra nella serie di 300 manifesti e locandine che conducono ad un percorso che va dai primi del ‘900 fino ai nostri giorni. Sulle pareti i cartelloni dei film di fantascienza più suggestivi, più spaventosi, più incisivi della nostra memoria, dei nostri incubi e sogni più lontani e più avventurosi ci costringono ad alzare lo sguardo verso l’alto, verso il meraviglioso e l’impossibile.
Nella sequenza dell’allestimento, curato da Nicoletta Pacini e da lei magistralmente illustrato nel corso di una visita guidata il giorno dell’inaugurazione, si comincia con il magnifico “Voyage autour d’une étoile” di Georhes Méliès del 1906, si passa attraverso i classici degli anni ‘20-‘30: “Metropolis” “King Kong”, un “Frankenstein” rarissimo. Poi l’età d’oro degli anni ’50, in cui si consolidano i codici del linguaggio della cartellonistica, grazie ai capolavori di Ballestrer, Martinati, Capitani, per citarne solo alcuni. “La guerra dei Mondi” “Godzilla” “Uomini sulla luna” “L’astronave atomica del dottor Quatermass”, “L’invasione degli ultracorpi”, “Blob”. Si arriva così alle produzioni degli anni ’60 quando autori italiani come Margheriti, Bava e Freda danno il meglio di sé. Parallelamente si trovano perle d’ingegno come il cartellone di Godard, “Agente Lemmy Caution: Missione Alphaville” o Truffaut di “Fahrenheit 451”, per giungere alle pietre miliari tra cui “2001 Odissea nello spazio” che vanta due cartelloni disegnati dal pittore di space-art e collaboratore della NASA Robert McCall. E passando da “2002 la seconda Odissea”, “Rocky Horror Picture Show”, “L’uomo illustrato” di Bradbury e “L’uomo che cade sulla terra” con David Bowie, il viaggio continua con icone immortali come “E.T”. il piccolo alieno inventato da Carlo Rambaldi che ha ricevuto in dotazione un cartellone pubblicitario tra i più famosi: l’autore John Alvin ha proposto una citazione de ‘La creazione dell’uomo’ di Michelangelo. Questo manifesto è stato il primo della storia a vincere il ‘Saturn Award della Academy of Science Fiction, Horror and Fantasy Films’ e Alvin, creatore anche di altri capolavori di grafica come i cartelli di “Blade Runner”, “The Lion King” o “Victor Victoria” è diventato per antonomasia l’ispiratore del termine “Alvinizing”, coniato dalla Disney per indicare l’incontro tra abilità illustrativa e capacità di trasmettere emozioni su carta. E il viaggio continua: “Robocop”, “Indipandence Day”, “Matrix”, “The Day After Tomorrow”, tuffandosi in “Donnie Darko”, e l’ultimo episodio della trentennale saga di Star Wars: “La vendetta dei Sith”. Nella vasta Aula del Tempio del Museo trova anche spazio la più completa raccolta privata di giocattoli da collezione, in termine tecnico “action figures”, prodotti a partire dalla fine degli anni settanta dalla Kenner una piccola azienda di Cincinnati, relativi a Star Wars e divenuti presto oggetti di culto: circa 600 pezzi selezionati da Fabrizio Modina, tra i più stimati collezionisti del mondo.
Robot, mostri verdi, ragni giganti, mutanti, cyborg, scienzati pazzi, androidi, alieni buoni, cattivi, astronavi, avventure interstellari, invasioni extraterrestri, viaggi nel passato, nel futuro, nel cuore della Terra, nel corpo umano. Catastrofi nucleari, società utopiche, realtà virtuale. La combinazione della sfilata dei manifesti pubblicitari con il luccichio delle vetrine dietro cui si mostrano fissi, orgogliosi e compatti i preziosi giocattoli imprime e libera nei visitatori un magico sentimento, una sorta di “settimo” senso.
Museo Nazionale del Cinema, Mole Antonelliana, Torino
24 maggio – 27 novembre 2005
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA
Via Montebello, 20
10124 Torino – Italia
Tel. +39 011 812.56.58
Fax +39 011 812.57.38