Al centro della storia raccontata vi è la furia vendicativa di un boxer ormai invecchiato con problemi sia economici sia personali, costretto a guadagnarsi il pane offrendosi come punching ball umano ai passanti per la strada.
Parallelamente si sviluppa la storia di Sand-hwan (Ryoo Seung-beom) giovane disadattato criminale che finisce in galera per furto. Al centro come nodo principe la boxe. Il pugilato come unica via e passaggio per l’espiazione dei peccati e la rivalsa verso la vita. I due personaggi sono afflitti dai drammi interiori che caratterizzano l’uomo contemporaneo: la continua ricerca del denaro, la felicità sfuggente, la conferma di una propria identità all’interno della società stessa. Per mezzo di un iter di sofferenza, i due cercano la rivincita verso la vita, iscrivendosi ad un torneo di boxe che li porterà all’inevitabile incontro/scontro. Drammatico e violento da una parte, commovente e profondo dall’altra. Un film dai toni orientali ma dal sempre più emergente tratto occidentale. I movimenti di macchina, i dialoghi, la scelta delle musiche portano alla filmografia americana. Senza dubbio un prodotto non di nicchia come l’autorialità filmica coreana, ma un segnale verso l’apertura al mercato mondiale. Da vedere.
TITOLO ORIGINALE : Jumeogi unda
PAESE : Corea del Sud
GENERE : Drammatico
REGIA: Ryoo Seung-wan
SCENEGGIATURA: Ryoo Seung-wan
PROTAGONISTI: Choi Min-sik, Jeon Ho-jin, Lim Won-hie, Ryu Seung-beom