“Dante Ferretti: scenografo italiano” di Gianfranco Giagni

Un artigiano da Oscar

Venezia 67. Fuori Concorso
Che si tratti di un riflesso della “politique des auteurs” o di semplice pigrizia, è abitudine diffusa considerare i film come frutto dell’ingegno creativo di un unico individuo, il regista. In realtà, il film – più di qualsiasi altra opera d’arte – è frutto di un lavoro collettivo, nel quale i contributi “artigianali” di un gran numero di persone (ma anche i condizionamenti esterni – i limiti di budget, i limiti dei mezzi tecnici, ecc.) sono spesso non meno rilevanti del lavoro del regista. Può essere perciò utile soffermarsi talvolta a riflettere sul lavoro di questi “collaboratori” spesso ignorati. Il documentario su Dante Ferretti presentato alla Mostra di Venezia può essere in questo senso utile.

Lo scenografo Dante Ferretti è infatti uno di quegli “artigiani” il cui contributo ai film a cui ha partecipato è stato in alcuni casi decisivo. Il documentario di Giagni ripercorre le tappe salienti della sua carriera. La fondamentale collaborazione con Federico Fellini (che inizia con Prova d’orchesta e prosegue, quasi senza interruzioni, sino alla fine della carriera del regista riminese). La mongolfiera con sembianze femminili de La città delle donne. I sogni di Fellini e il suo gigantismo scenografico. L’altrettanto importante connubio con Martin Scorsese (con cui attualmente sta affrontando la sfida di un film in 3 dimensioni). Le false prospettive dell’interno dell’aereo di The aviator. Il lavoro sugli oggetti de L’età dell’innocenza. L’immondizia di Gangs of New York. Le indicazioni cinematografiche che il regista newyorchese dà a Ferretti perché ne tragga ispirazione (per Shutter islands, i film di Val Lewton e Jacques Tourneur). E poi il lavoro con bassi budget nei film di Ferreri. Il labirinto de Il nome della rosa. E altro ancora.

Ferretti riassume il suo lavoro nei film ambientati in epoche diverse dalla nostra dicendo che non cerca di riprodurre, ma piuttosto di fare qualcosa di nuovo con la mentalità dei creatori di quel periodo. Il che richiede, per ogni film, un minuziosissimo lavoro di documentazione. Dante Ferretti: scenografo italiano è un tributo meritatissimo a un grande “artigiano” del cinema. Chi scrive avrebbe peraltro preferito che i toni del documentario fossero un po’ meno celebrativi e un po’ più inclini all’analisi del suo lavoro (per esempio, attraverso il confronto tra il lavoro di Ferretti sul Medioevo o sull’800 americano con il lavoro di altri scenografi impegnati nell’affrontare ambientazioni analoghe).

La proiezione veneziana del film è avvenuta in occasione della consegna a Dante Ferretti e alla sua abituale collaboratrice (nonchè consorte) Francesca Lo Schiavo del premio Bianchi. A questo documentario la Mostra ha poi abbinato la proiezione di Dai nostri inviati – La Rai racconta la Mostra del cinema 1954-1967 di Giuseppe Giannotti ed Enrico Salvatori (Rai Movie), che è un amarcord tra i servizi e le dirette che la Rai ha dedicato dal 1954 al 1967 alla mostra veneziana. Tra le altre cose si possono vedere alcune interviste ai registi passati dalla Mostra – sentiamo, ad esempio, Arthur Penn, Roberto Rossellini e Luigi Chiarini riflettere sul rapporto tra cinema e televisione. In quel periodo le cronache dal Lido erano realizzate soprattutto da Carlo Mazzarella (di cui ascoltiamo i commenti – a volte piuttosto paludati – a vari film), ma negli ultimi anni si affaccia sullo schermo Lello Bersani (involontariamente divertente il duetto in cui ruba il microfono a Mazzarella). E c’è anche un giovane Piero Angela che, occupandosi di cinema, già anticipa i suoi futuri interessi per la divulgazione scientifica (intervista uno psichiatra per spiegare il perchè del fenomeno del divismo).

Titolo originale: Dante Ferretti: scenografo italiano
Nazione: Italia
Anno: 2010
Genere: Documentario
Durata: 52’
Regia: Gianfranco Giagni
Cast: Dante Ferretti, Martin Scorsese, Leonardo Di Caprio, Terry Gilliam, Francesca Lo Schiavo, Giuseppe Tornatore, Jean-Jacques Annaud, Liliana Cavani, Gabriella Pescucci
Produzione: Cinecittà Studios, Nicomax cinematografica, Combo Film
Uscita: Venezia 2010 (Fuori concorso)