Dopo una prima stagione un po’ tribolata e un rinnovo strappato a sorpresa, torna Dollhouse con la seconda stagione (in Italia su Fox da giovedì 15 aprile). Ed è una stagione che rispetto alla prima sale di colpi, raggiungendo livelli di eccellenza che lo show era riuscito solo a far intravedere nel suo anno d’esordio. Preparatevi ad innamorarvi di Dollhouse.
Di come la prima stagione di Dollhouse avesse un po’ deluso le aspettative (specialmente nella prima parte), non riuscendo ad esprimere l’immenso potenziale di cui disponeva, ne avevamo già parlato. Con la seconda però si cambia decisamente registro. Il rinnovo strappato agli ultimi upfront Fox aveva sorpreso un po’ tutti, visti i bassi ascolti ottenuti dallo show nella tragica serata del venerdì, ed è stato chiaro a tutti che la serie non avrebbe comunque avuto una vita lunga. E infatti è stato proprio così, la cancellazione ufficiale è arrivata quando erano stati trasmessi appena quattro episodi della seconda stagione (che poi comunque, anche se con una programmazione condensata, è stata mandata in onda tutta). Da un certo punto di vista, tuttavia, questo è stato un vantaggio: ha infatti permesso al creatore Joss Whedon di realizzare finalmente ciò che avrebbe voluto realizzare fin dall’inizio, in completa libertà dalle imposizioni del network. E il risultato (eccellente) si è visto.
Dopo i primi due-tre episodi, che riprendono il modello autoconclusivo di gran parte della prima stagione, la serie decolla definitivamente con l’episodio 2×04, dedicato al passato di Sierra. Da lì inizia un’emozionante corsa a perdifiato verso la conclusione, che forse risulta fin troppo affrettata, ma d’altra parte gli autori hanno cercato di condensare eventi che avrebbero dovuto impegnare stagioni intere in soli 13 episodi. Conosceremo meglio la complessa struttura che c’è dietro alla Dollhouse di Los Angeles, approfondiremo la conoscenza dei personaggi principali (decisamente meglio caratterizzati), e non mancheranno colpi di scena che lasceranno senza fiato.
Tra ritorni attesi ed altri sorprendenti, rivedremo tutti i protagonisti della prima stagione, capeggiati come sempre da Eliza Dushku (che è anche produttrice dello show). Rispetto al passato viene dato più spazio ai comprimari, tra i quali spicca sicuramente Enver Gjokaj (Victor), che si dimostra il più versatile del cast e un attore di grande talento: per lui Dollhouse sarà sicuramente un trampolino di lancio. Numerose anche le guest star eccellenti, a partire dalla bravissima Summer Glau, lanciata proprio da Whedon in Firefly e vista recentemente nella parte del cyborg Cameron in Terminator: The Sarah Connor Chronicles. Qui interpreta per tre episodi Bennett, una sorta di alter ego femminile di Topher. Oltre a lei tanti altri attori famosi: Alexis Denisof (altra ex conoscenza di Whedon, era Wesley nel Buffyverse), Keith Carradine (Dexter), Ray Wise (Twin Peaks, Reaper), fino a Jamie Bamber e Michael Hogan, che faranno felici gli orfani di Battlestar Galactica.
La prima stagione si era conclusa con il particolarissimo Epitaph one, ambientato dieci anni nel futuro ed uscito direttamente in dvd. E anche stavolta, dopo la conclusione ufficiale dell’episodio 2×12, c’è una coda (stavolta trasmessa anche in tv) con Epitaph two, che riprende le vicende immediatamente successive a Epitaph one. Un altro esperimento riuscito, nel quale si vede decisamente la mano di Joss Whedon, e che non mancherà di soddisfare tante curiosità, di commuovere e di lasciare anche un po’ di amaro in bocca, per una serie che poteva diventare davvero qualcosa di straordinario. Ma questa seconda stagione è già un bel regalo.
TITOLO ORIGINALE: Dollhouse
PRIMA TV USA: 25 settembre 2009 – FOX (seconda stagione)
PRIMA TV ITALIA: 15 aprile 2010 – Fox (seconda stagione)
IDEATORE: Joss Whedon
PRODUTTORI: Joss Whedon, David Solomon, Tim Minear, Eliza Dushku.
CAST: Eliza Dushku (Echo), Harry Lennix (Boyd Langton), Fran Kranz (Topher Brink), Tahmoh Penikett (Paul Ballard), Enver Gjokaj (Victor), Dichen Lachman (Sierra), Olivia Williams (Adelle DeWitt).