FUTURE FILM SHORT

Corti d'animazione al festival di Bologna

Il pubblico diventa sovrano e decide a chi dare il premio messo in palio dalla Gan per il miglior corto d’animazione.

Il Future Film Festival di Bologna, oltre a presentare in anteprima molti film d’animazione, ha istituito quest’anno ben tre concorsi: il Digital Award 2005, per scoprire e promuovere opere italiane con elaborazioni in digitale 3-D, il Future Web Festival, concorso dedicato ai siti più originali ed innovativi ed il Future Film Short, dedicato ai cortometraggi provenienti da tutto il mondo, realizzati con tecniche di animazione tradizionale e digitale o live con effetti speciali.

In particolare, per quanto riguarda il Future Film Short, a decidere il vincitore è stato il pubblico. Da mercoledì 19 a sabato 22 gennaio è stato possibile vedere tutti i corti in concorso, suddivisi in sei programmi di circa cento minuti ciascuno. Grazie a dei moduli, che venivano consegnati all’entrata della sala, al pubblico, infatti, era data la possibilità di esprimere le proprie preferenze. Moltissimi i corti presentati (91 per la precisione), provenienti da tutto il mondo: dalla Corea e dal Giappone, ovviamente, ma anche molti prodotti americani, francesi, tedeschi e italiani.

Domenica 23 gennaio, al multisala Capitol di Bologna, si è svolta la cerimonia di premiazione dei vari concorsi. Il Premio del Pubblico Gan (la stessa Gan che quest’anno a Venezia ha distribuito il premio come miglior opera prima alla Settimana Internazionale della Critica) è andato al corto dell’italiano Mario Calzone, L’età del fuoco.

Un corto, “dal vivo”, in cui il protagonista, avendo invitato a casa per una romantica cenetta la sua ragazza, si ritrova a lottare con la sua cucina ultra-tecnologica, in cui gli elettrodomestici sono indipendenti e “pensanti”, e dove anche il semplice gesto di accendere il gas può diventare un’impresa difficile. Una bella opportunità offerta dal Festival, a giovani e non, per poter presentare le proprie idee e le proprie esperienze ad un vasto pubblico, che in questo caso, oltre che a godere di bei lavori, aveva anche il difficile compito di giudicare ed eleggere il vincitore.