Lei vuole tutto. Come una bambina viziata che chiede piangendo ai suoi genitori di acquistarle quel lecca lecca gigante che tanto l’ha attirata e catturata davanti alla vetrina del negozio di caramelle. Sono buoni? Sono bravi? Lei li vuole tutti nel suo album: Timbaland, Pharrell Williams, Justin Timberlake, Swizz Beatz, Sean Garrett, Akon e Kanye West. Tutti, ovviamente sull’onda del successo. Perché, non dimentichiamolo, Madonna è un’artista, ma soprattutto un’imprenditrice.
Hard Candy è l’undicesimo album realizzato in studio della cantante. Se nell’ultimo si confessava in discoteca qui fa ballare nuovi ritmi e ci rinnova l’invito nell’open track dell’album, Candy Shop: …Come on up to the dance floor… Quando ci si avvicina ai lavori discografici di questa superdonna si è sempre perplessi e ci si chiede “perché?”. Non si colgono le sue scelte musicali e stilistiche, o meglio ci si pone il problema che Madonna, avendo sempre dimostrato di anticipare i gusti e soprattutto i tempi, non possa sbagliare. In questo caso, di primo impatto, sembra di ascoltare semplicemente una signora che si diverte a ballare in vestiti D&G con affianco il ragazzo più talentuoso del pop internazionale. 4 minutes è un ottimo singolo: da settimane lo ascoltiamo e lo riascoltiamo e nessuno riesce a stare fermo quando parte il ritornello. La melodia è già sentita…ma per un duetto storico come quello tra Maddy e JT si chiude un occhio. Continua l’ascolto: è la volta di Give It To Me. Sembra una canzone non riuscita ad entrare nel Confessions On A Dancefloor del 2005: è una buona canzone da discoteca molto orecchiabile e ipnotica, rispecchia la vena danzereccia tipica degli ultimi lavori della signora Ritchie. Prossimo singolo? Molti affermano già di si, in vista delle notti estive al mare. Arriva poi Heartbeat. Il titolo non vincerà il premio per l’originalità, ma anche in questo caso il ritmo è penetrante…peccato che inizi a stancare. Meglio mollare l’ascolto e riprenderlo in un secondo momento.
Secondo ascolto. In velocità passiamo in rassegna i brani già ascoltati e veniamo catapultati in Miles Away. Iniziano a sorgere i dubbi: siamo stati troppo precipitosi ad etichettare questo lavoro discografico? Siamo sicuri ci sia solo elettronica, dance, R’n’B e Hip Hop? Sembra di no. Questo brano, a mio parere il più interessante, viaggia sull’indefinitezza dello stile e del sound. Siamo davanti ad un brano che ci ricorda qualcosa ma è allo stesso tempo completamente diverso da ogni cosa già ascoltata. Maddy ha fatto centro? Forse. In She Is Not Me si ritorna agli anni ottanta e all’eletropop. Banale, ma anche questa ha il virus malefico del tormentone. Siamo di nuovo stanchi.
Terzo ascolto, l’ultimo. Partiamo con Incredible: la melodia dell’intro è identica al ritornello di Siamo ragazzi di oggi noi di Luis Miguel: provare per credere. Beat Goes On è perfetta: siamo davanti alla canzone da club, made by Kanye West, bravo a regalare il suo stile alla regina senza però nasconderla nel suo luminoso protagonismo. È il turno di Dance 2Night, altro brano in collaborazione con Justin Timberlake. Ascoltatelo: è inutile. Spanish Lesson è inserita, forse, per far vendere qualche disco in più nel mondo latino: la chitarra suona a ritmo sullo sfondo, Madonna canta come se fosse al centro di una corrida. Devil Wouldn’t Recognize You è la vera, unica ballata dell’album: ben prodotta, molto avvolgente e convincente. Una bella canzone, ovvio. Ma niente di nuovo anche qui. Chiudiamo con Voices dove la frase che tuona dalla voce di Madonna è “Who is the master? Who is the slave?”: lei ha affermato in una recente intervista di far riferimento all’ego di ognuno di noi, che di continuo si chiede chi comanda veramente.
Il cd è finito. Madonna è sempre Madonna. Nessuno lo discute. Infatti ci sono voluti più ascolti per essere sicuri di non scrivere sensazioni errate. Ma ricordo bene che all’ascolto del suo precedente album la sensazione era quella di avere davanti qualcosa che avrebbe scosso l’annata musicale e modaiola (cosa che è successa con relativi dance party anni 80, moda in subbuglio alla ricerca dei vecchi abiti, parrucchieri che sfornano acconciature alla Charlie’s Angels, etc etc…). Ascoltando Hard Candy ci viene da dire che il famoso pugno in faccia che Maddy prometteva non è stato ben assestato. Peccato.
Track list:
1. Candy Shop – 4:15
2. 4 Minutes (featuring Justin Timberlake and Timbaland) – 4:04
3. Give It 2 Me (featuring Pharrell Williams) – 4:47
4. Heartbeat – 4:03
5. Miles Away – 4:48
6. She’s Not Me – 6:04
7. Incredible – 6:19
8. Beat Goes On (featuring Kanye West) – 4:26
9. Dance 2night – 5:03
10. Spanish Lesson – 3:37
11. Devil Wouldn’t Recognize You – 5:08
12. Voices – 3:30