Concorso
Anche i supereroi sono di carne ed ossa, se vivono ad Hollywood. Ne è la prova lo sparo che uccise George Reeves (qui interpretato da un bravo ed imbolsito Ben Affleck), volto televisivo dell’uomo più veloce di un proiettile creato nel 1938, a soli 45 anni. Ma la sua morte resta avvolta nel mistero: suicidio o omicidio? La giovane ed irascibile moglie, l’amante che lo manteneva (Diane Lane) o il di lei marito, un boss della MGM (Bob Hoskins), potevano avere un movente per ucciderlo? Sul caso si getta il detective privato Louis Simo (Adrien Brody), emarginato dalla categoria di colleghi, in crisi con la ex-moglie e il figlio e nel disperato bisogno di dimostrare a se stesso di essere un vero uomo.
George Reeves: per una generazione e più di americani l’unico, vero volto di Superman. Almeno per i bambini che negli anni Cinquanta non perdevano una delle puntate del serial televisivo “Adventures of Superman”, in cui l’eroe senza macchia e senza paura incarnava il Bene in contrapposizione all’impero del Male sconfitto nella guerra appena finita. Ma la fama, la notorietà – non il successo economico – acquisiti da Reeves indossando i panni succinti del superuomo venuto da un pianeta lontano, non bastarono a renderlo invulnerabile alla cruda realtà che lo aveva ormai intrappolato in un ruolo senza futuro.
Reeves era depresso, frustrato dall’immobilità senza scampo della piega che avevano preso la sua carriera e la sua vita. Nessun ruolo di primo piano nella recitazione di seria A (il cinema) e una personalità continuamente ridimensionata dalla condizione di “mantenuto” della sua amante più vecchia di lui. Non è semplice vivere ad Hollywoodland, in special modo quando si realizza che la materia di cui sono fatti i sogni è più pericolosa che mai se i piani della realtà e della finzione si intrecciano.
Un noir a tutti gli effetti Hollywoodland, classico sotto molti punti di vista, ma capace di interessanti divagazioni dal genere e attento a mettere in gioco un private eye decisamente “non tutto d’un pezzo”. Il regista di provenienza televisiva Allen Coulter (The Sopranos e Sex and the City) decide di mettere in scena la vicenda intersecando i piani temporali, alternando i momenti cardine dell’ascesa e della caduta di Reeves a quelli delle indagini sul suo omicidio. Sovrapposizioni diacroniche che hanno il merito di mantenere viva l’attenzione dello spettatore e, allo stesso tempo, di riuscire a rappresentare i due volti della Mecca del cinema: quello dorato della facciata, della gloria e del successo e quello interiore, svuotato, alla perenne ricerca di redenzione.
Hollywoodland racconta la disfatta di un di(v)o minore, non di una star del cinema, ma di un ingranaggio indispensabile di quel sistema industriale pronto ad ingurgitare e riassorbire senza batter ciglio ogni debolezza, ogni frustrazione, ogni passo falso. George Reeves e Louis Simo sono due facce della stessa medaglia, due sconfitti dalla vita in cerca di uno spazio adatto alla loro dimensione umana; non sono né santi né dannati, né angeli né demoni, né vittime né carnefici, sono solo “cittadini” di quel purgatorio in terra che è Los Angeles.
Titolo originale: Hollywoodland
Nazione: U.S.A.
Anno: 2006
Genere: Drammatico, Thriller
Durata: 126′
Regia: Allen Coulter
Sito ufficiale: www.hollywoodlandmovie.com
Cast: Adrien Brody, Diane Lane, Ben Affleck, Bob Hoskins, Robin Tunney, Joe Spano, Molly Parker, Dash Mihok
Produzione: Back Lot Pictures, Focus Features
Distribuzione: Buena Vista
Data di uscita: Venezia 2006