“I racconti di Terramare” di Goro Miyazaki

Il dolore dell'anima

Ispirato al quarto volume della nota saga fantasy di Ursula K. Le Guin, “I racconti di Terramare” è l’inatteso esordio alla regia di Goro Miyazaki, figlio del più noto Hayao: un “anime” delicato e difficile che, supportato dall’appassionante colonna sonora del maestro Tamiya Terashima, affronta un tema profondo e pressoché inesplorato nell’universo del cartoon: quello del dolore dell’anima.

Tutti i draghi a guardia del confine di Terramare arrivano un giorno in volo nell’Arcipelago abitato solo dagli uomini. Da quel momento in poi le mandrie sono colpite da un’inspiegabile morìa, la magia sembra perdere i suoi poteri e il mondo il suo sottile equilibrio. Spaventati, gli uomini si rivolgono a Ged, un giovane pastore che è diventato un potente Arcimago, famoso a Terramare come domatore di draghi. Ged parte quindi alla ricerca della misteriosa forza oscura che mina gli equilibri di Terramare. Durante il suo viaggio ramingo, subito incontra il giovane principe Arren che, lasciato il suo paese natale Enland, vaga senza meta inseguito da un’ombra: il suo malvagio doppio che lo ha spinto a commettere il più terribile dei delitti, l’assassinio di suo padre.

Divenuti dapprima compagni di viaggio, e in seguito amici, i due raggiungono Hort, città simbolo della decadenza (evidenti i rimandi all’architettura di Roma e Venezia), in cui domina lo schiavismo, si consuma ogni tipo di droga e si smerciano oggetti contraffatti. Camminando per la città, Gerd e Arren s’imbattono in una giovane che sta per essere catturata da un mercante di schiavi. Guidato dalla sua ombra malvagia, Arren riesce a portarla in salvo, ma la ragazza – Therru – anziché mostrargli gratitudine lo allontana, spaventata dalla sua ferocia. Ged e Arren, però, sono ormai vicini alla verità: dietro la forza oscura che minaccia Terramare si cela la perfida Aracne, una potente maga sconfitta tempo addietro da Ged, ora disposta a tutto pur di ottenere l’elisir della vita eterna…

Alla non più verde età di quarant’anni, Goro Miyazaki rivela di aver fatto di tutto pur di prendere le distanze dal padre. Ma a niente è valso il tentativo di ritagliarsi un cantuccio a margine del dorato mondo del cartoon: “Ursula K. Le Guin ci aveva proposto l’intera saga, dopo che mio padre le aveva fatto i complimenti per il suo mondo fantastico. Quando i tempi sono stati maturi per il progetto – rivela – mio padre stava completando Il castello errante di Howl e mi ha chiesto di seguire la realizzazione di Terramare. Una scelta impegnativa, che ho accettato con qualche riserva”. Quel che più colpisce di questo suo primo esperimento – pur imperfetto nel ritmo poco serrato e nelle svolte narrative non sempre limpide e funzionali – è il tentativo di parlare dei giovani di oggi, attraverso i personaggi, disegnando le ansie, i timori, le paure di un’intera generazione. Il tutto
ovviamente stemperato dal buonismo caramellato del magico mondo del cartoon. Il risultato è un crossing over di fantasy e psicanalisi che colpisce rivelando al contempo un talento ancora in erba che, a discapito dei nocivi e inefficaci tentativi di raffronto col padre, lascia ben adito a future aspettative.

Titolo originale: Gedo Senki
Nazione: Giappone
Anno: 2006
Genere: Animazione
Durata: 115′
Regia: Goro Miyazaki
Sito ufficiale: www.ghibli.jp/ged
Sito italiano: www.luckyred.it/iraccontiditerramare/

Produzione: Studio Ghibli
Distribuzione: Lucky Red
Data di uscita: Venezia 2006
20 Aprile 2007 (cinema)