Dopo aver collaborato a “La vie est un roman” di Alain Resnais e “The Keep” di Michael Mann, e dopo aver realizzato in proprio “Bunker Palace Hotel” e “Tykho Moon”, il guru dell’illustrazione fantascientifica a fumetti francese ed europea, Enki Bilal, si presta alla regia cinematografica per portare ad un pubblico sempre più vasto il suo universo grafico.In Francia già un milione di spettatori ha voluto entrare in contatto con un mondo fatto di citazioni, invenzioni originali, mitologia, fantascienza, politica e azione.
Charlotte Rampling, Linda Hardy e Thomas Kretschmann, le uniche figure in carne e ossa, si muovono e interagiscono con un ambiente digitalizzato e con circa una cinquantina di personaggi realizzati interamente in computer graphic.
Le atmosfere dai toni grigi e blu (che ricordano molto “Blade runner” e il più recente “Il quinto elemento”) fanno da contorno ad una storia d’amore tra un essere umano, un’extraterrestre e una divinità.
Siamo nella New York del 2095. Una piramide incombe sulla città: le divinità egizie che vi dimorano costringono il dio dalla testa di falco, Horus, a tornare tra gli umani per preservare la sua immortalità. Per tornare ad essere in tutto e per tutto una divinità immortale, Horus inizierà la ricerca di un corpo umano al fine di sedurre una donna e fecondarla. La sua strada incrocerà quella di Jill Bioskop, una donna extraterrestre misteriosa dai capelli blu, colore delle lacrime che piange, e quella di Alcide Nikopol, prigioniero politico miracolosamente sfuggito all’ibernazione perenne cui era stato forzato trent’anni prima per motivi politici.
Horus avrà soltanto sette giorni per impossessarsi del segreto più ricercato dall’umanità, quel segreto che Jill nasconde dentro di sé: il segreto dell’immortalità.
La pellicola colpisce per la sua potenza visionaria, per la particolarità della sintesi fatta tra corpi umani e corpi computerizzati. All’anteprima del film, proiettato durante il Scienceplusfiction, il Festival della Fantascienza di Trieste, Jacquemin Piel, supervisore degli effetti speciali per la società Duran, ha dichiarato di aver portato a termine un compito molto ambizioso: niente di meno che il più grande film di effetti speciali che sia mai stato realizzato in Francia. Piel, che ha curato anche gli effetti speciali di numerosi video musicali tra i quali Starlight dei Supermen Lovers e Number One dei Playgroup, ha detto di aver messo la sua arte digitale a completa disposizione dell’immaginazione surreale di Enki Bilal. Cinque settimane in studio, sette fondali verdi, tre sfondi da ‘motion caption’, studi per la non facile sostituzione di visi e corpi degli attori con elementi sintetici, in pratica tanti mesi di duro lavoro, non hanno fermato la voglia di Piel e di Bilal nel creare questo piccolo capolavoro della computer grafica europea.
L’irrefrenabile voglia di esagerare nell’aspetto visivo, purtroppo, fa si che il tutto sia compresso nei limiti della pellicola, rischiando di far esplodere il lavoro e rendere l’intreccio narrativo (nonostante le apprezzabili citazioni poetiche) quasi inesistente.
Titolo originale: Immortel (ad vitam)
Nazione: Francia, Italia, Regno Unito
Anno: 2004
Genere: Azione, Fantascienza
Durata: 102′
Regia: Enki Bilal
Sito ufficiale: www.immortel-lefilm.com
Cast: Charlotte Rampling, Linda Hardy, Thomas Kretschmann
Produzione: Dominique Brunner, Charles Gassot
Distribuzione: Medusa
Data di uscita: Taormina Film Festival
19 Novembre 2004 (cinema)