Pubblicato nel 1983, Il soccombente è un romanzo nel quale l’io narrante ripensa alla sua amicizia con Wertheimer, che come lui era stato studente di pianoforte e che come lui ha incontrato il fallimento. A far comprendere ai due la mancanza di una reale vocazione (per entrambi il pianoforte era stato un modo per opporsi alla propria famiglia) è l’incontro con un genio assoluto, Glenn Gould: dopo aver ascoltato quest’ultimo suonare, i due si rendono conto di non poter aspirare ad altro che ad essere due pianisti tra i tanti. Magari anche capaci di una carriera internazionale, ma inarrivabilmente distanti da Gould. A quel punto entrambi abbandonano il pianoforte. Wertheimer, dopo alcuni anni in cui tiranneggia sulla sorella, finisce per suicidarsi, mentre per l’io narrante inizia un processo di “intristimento”.
Il romanzo di Bernhard è stato ora adattato per il teatro da Ruggero Cappuccio (che vi ha aggiunto una donna, la quale dapprima si limita a pronunciare i numerosi “pensai” che intercalano la voce del protagonista, per poi intervenire, in embrioni di dialoghi, come padrona della locanda o sorella di Wertheimer). Allestito con la regia di Nadia Baldi, Il soccombente si svolge su una scena essenziale, fatta di pochi elementi (qualche leggio, qualche grossa lampadina, delle lavagne come pareti, una poltrona girevole su cui è seduta la donna, la proiezione di alcune fotografie).
Malgrado possa vantare un interprete della statura di Roberto Herlitzka, la cui frequentazione assidua con Bernhard è testimonianza di comprovata affinità, lo spettacolo ci è apparso deludente e l’operazione, nel complesso, poco motivata. È forse proprio l’apparente vicinanza tra la forma del romanzo, lunga riflessione di un io narrante, e la forma teatrale del monologo che, paradossalmente, rende lo spettacolo poco convincente. I tagli apportati si rivelano infatti dolorosi, mentre le aggiunte (qualche frammento di musica, le scritte sulla lavagna, la presenza della donna) finiscono per apparire o come didascaliche sottolineature o come poco giustificate interpolazioni.
Il soccombente, ovvero il mistero Glenn Gould.
Da Thomas Bernhard, riduzione teatrale di Ruggero Cappuccio.
Produzione Teatro Segreto s.r.l
Regia di Nadia Baldi.
Con Roberto Herlitzka e con Marina Sorrenti.
Al Teatro Franco Parenti di Milano dall’8 al 19 gennaio 2014