“La cagnotte” di Eugène Labiche

Dal 19 al 31 gennaio 2010 al Teatro Leonardo da Vinci

LA CAGNOTTE

di Eugène Labiche

musiche originali di Gipo Gurrado, Stefano Piro, eseguite dal vivo da Gipo Gurrado (chitarra) Mauro Sansone (percussioni) Fabio Greuter (fisarmonica)

luci Fausto Bovini – scene costumi, Vittoria Papaleo, Rossella Annicchiarico – trucco Beatrice Cammarata

con Enrico Ballardini, Umberto Banti, Carola Boschetti, Cinzia Brogliato, Michele Clementelli, Luca Chieregato, Marzio Paioni

regia Claudio Orlandini
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La cagnotte è un brillante, dinamico e divertente spettacolo teatral-musicale che Eugène Labiche creò nel 1864 nel genere allora di grande successo noto con il nome di vaudeville. La regia di Claudio Orlandini tratteggia con maestria le atmosfere parigine di Labiche grazie a una mostra allestita nel foyer, camerini a vista che svelano al pubblico la trasformazione degli interpreti, ma soprattutto dando grande enfasi alla musica con un’orchestra che suona dal vivo e accoglie gli spettatori fin dall’inizio.

La trama de La cagnotte è presto raccontata: i protagonisti, una combriccola di borghesi che si annoiano a morte, decidono di partire per Parigi, la capitale, con una cassa piena zeppa di sogni “… Io vorrei del tartufo, io vorrei vedere le stelle, io vorrei un amore anche piccolo ma un amore solo per me…”. Del resto l’unica cosa che conta è divertirsi, litigare per divertirsi, viaggiare per divertirsi, divertirsi per non morire. In scena gli attori si tuffano dentro le maschere dei personaggi per lasciarcene scorgere un tratto, e poi subito via, di nuovo nella musica del quotidiano. Come va a finire lo sappiamo subito: non ci resta che assistere incantati al labirinto di eventi, scoppi, musiche che il gioco del teatro regalerà. La cagnotte è un capitombolo continuo, un esercizio per funamboli senza filo.
E il pubblico dove si mette? Assiste incredulo alla crudele commedia della vita, vede restituita sulla scena la clowneria stanca e rituale delle chiacchiere, delle risate, degli stratagemmi e delle trappole che come poveri uomini ordiamo alle spalle dei nostri simili, alle spalle di noi stessi.

“Scegliamo di mettere, come ci piace, tutto in mano agli attori, che giocano con una teatralità fortemente espressiva; senza psicologismi o relazioni sfumate, come in Brecht, tutto è subito dichiarato. Gli attori si presentano, raccontano al pubblico ‘il salotto di provincia’, lo stato sociale, i loro guai, i vizi e i loro gusti. La scena quasi non esiste, i quadri si compongono e si disfano grazie alle immagini che il corpo dell’attore ricrea. Attori, non personaggi: ‘Maschere Borghesi’, ritratti esasperati, che vivono all’interno di storie semplici, amori mancati e seccature della vita. Sono come noi, e sono mostri. L’attore fa perdere così al personaggio la connotazione realistica, muovendosi su un doppio piano: da un lato la virtù, dall’altro il vizio; da un lato ciò che si fa, dall’altro ciò che si vuole fare apparire.” (dalle note di regia di Claudio Orlandini).

Rassegna stampa

TEATRIMILANO.IT – Maddalena Peluso
Le atmosfere di Labiche e del vaudeville sono evocate con astuzia e maestria […]. Ai tempi comici veloci, ai ritmi serrati, all’ottima caratterizzazione dei personaggi, principali caratteristiche del vaudeville, Claudio Orlandini […] affianca quadri estetici geometrici e sbilanciati, cambiando continuamente e con maestria il baricentro dello spettacolo.
A completare la perfetta macchina teatrale e la cura delle scene e dei costumi degli annoiati borghesi protagonisti de La cagnotte […] ci sono le appropriate musiche di Gipo Gurrado e Stefano Piro.

EPOLIS
Più che una messinscena, un’immersione. In una Parigi di inizio Novecento, frivola e vivace, d’avanguardia e salotti. La cagnotte di Eugène Labiche investe gli spettatori fin dall’entrata in sala […]. Combriccola di borghesi annoiati dal mondo di piacevolezze bidimensionali e meschinerie varie. Nella commedia dell’uomo l’importante è far passare il tempo, non interrompere (mai) il fiume di parole. La regia di Claudio Orlandini ricrea il vaudeville attraverso uno dei suoi maestri […], per un divertimento senza sfumature, non senza amarezza.

Per informazioni e prenotazioni: Teatro Leonardo da Vinci – Via Ampère 1, angolo piazza Leonardo da Vinci, Milano
02 26.68.11.66 dal lun al sab dalle 15.30 alle 19.30
Quelli di Grock – Via E. Muzio 3, Milano
02 66.98.89.93 dal lun al ven dalle 10.00 alle 130.00 e dalle 14.00 alle 18.00 – [biglietteria@teatroloenardo.it->biglietteria@teatroloenardo.i]t

Date e orari: Martedì, mercoledì, venerdì, sabato ore 20.45; giovedì ore 19.45; domenica ore 16.00; lunedì riposo

Prezzi: Posto unico € 20,00 – Riduzione giovani fino ai 25 anni e strutture convenzionate € 14,00 – Riduzione anziani oltre i 60 anni € 10,00 – Martedì ingresso € 12.50 – Giovedì riduzione tessera Agis € 15,00