Nel mese di dicembre, i palcoscenici milanesi hanno offerto al pubblico una doppia occasione per confrontarsi con i testi di uno dei più celebrati autori di teatro contemporanei, l’inglese Alan Bennett.
Il primo – che nasce dalla fusione di due monologhi – è andato in scena al Franco Parenti dal 26 novembre al 5 dicembre: si trattava de La grande occasione diretto e interpretato da Licia Maglietta. Il secondo, The History Boys, è tuttora in scena (sino al 23 gennaio) all’Elfo Puccini con la regia di Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani. Diremo subito di essere rimasti piuttosto delusi dal primo spettacolo e di aver trovato invece di grande interesse il secondo.
I due monologhi messi in scena dalla Maglietta (originariamente scritti per la Bbc e ora compresi nella raccolta Signore e signori, Adelphi) ci pare siano testi “minori” (anche se il culto che oggi circonda l’autore inglese forse non permette di dire che nella sua produzione vi siano testi “minori”), tanto che, per tutta la durata dello spettacolo, non abbiamo potuto far a meno di pensare che certi ritratti di Franca Valeri fossero, nella loro brevità, molto più pungenti e divertenti. Ma quello che non ci ha convinto è soprattutto la scelta, bizzarra e incongruente, di mettere in scena entrambi i monologhi in una chiesa. Il che è giustificato per il monologo Un letto fra le lenticchie, dato che la protagonista (impersonata dalla stessa Maglietta) è la moglie di un vicario che racconta le sue avventure extraconiugali, ma non lo è affatto per il monologo La sua grande occasione che ha per protagonista Lesley, un’attricetta di serie B (interpretata da Nicoletta Maragno) – nel testo originale di Bennett dovrebbe trovarsi nel suo appartamento. Che entrambe si trovino in una chiesa serve a dare “continuità” alla rappresentazione, ma, per quello che Lesley rappresenta e per quello che dice, la chiesa è un luogo del tutto inappropriato per raccontare la sua storia. Quasi una trovata da teatro dell’assurdo. Insomma, anche se le due attrici sono brave, lo spettacolo non convince.
Viceversa, The History Boys è uno spettacolo appassionante, sia per la forza del testo, sia per la qualità della messa in scena. Malgrado una durata piuttosto inconsueta (quasi tre ore), non ha un solo momento di noia. Raccontando di un gruppo di studenti di Sheffield che, nel 1983, si preparano per l’esame di ammissione a Oxford o Cambridge, Bennett riesce ad intersecare in modo fluido e coinvolgente una pluralità di temi: le trasformazioni sociali e politiche dell’Inghilterra (a cui alludono certe battute e, soprattutto, il personaggio di Irwin che – ci informa il prologo – ha fatto poi carriera politica), la riflessione amara e disincantata sul coraggio di seguire le proprie inclinazioni e di esprimere i propri sentimenti e il peso dei condizionamenti esterni e dei conformismi, il rapporto tra l’individuo e il “Sistema”, il confronto tra le diverse filosofie dell’insegnamento. A tratti sembrerebbe quasi una sorta di Attimo fuggente meno manicheo (nessuno degli insegnanti che si contendono l’attenzione dei ragazzi incarna il “bene”, ma tutti sono personaggi sfaccettati e complessi e ognuno ha le proprie debolezze).
Bruni e De Capitani hanno creato una messa in scena che sfrutta abilmente gli spunti comici del testo e la sua strutturazione molto “cinematografica” in scene perlopiù brevi che si susseguono a ritmo incalzante. De Capitani, nel ruolo del professor Hector, è bravissimo, anche se talvolta, forse, colora di tinte un po’ troppo buffonesche il suo personaggio. Più misurati Marco Cacciola (Irwin) e Ida Marinelli (Mrs. Lintott). Gabriele Calindri (il preside) disegna una brillante macchietta, che con il suo ottuso autoritarismo burocratico si contrappone efficacemente a Hector e Irwin, personaggi più tormentati. Composita e affiata la compagnia dei giovani studenti.
LA GRANDE OCCASIONE di Alan Bennett.
Produzione Teatri Uniti, Teatro Franco Parenti. Regia di Licia Maglietta. Con Licia Maglietta, Nicoletta Maragno. In scena al Teatro Franco Parenti di Milano dal 26 novembre al 5 dicembre 2010
THE HISTORY BOYS di Alan Bennett. Traduzione di Salvatore Cabras e Maggie Rose.
Produzione Teatridithalia. Regia di Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani.
Con Elio De Capitani [Hector], Ida Marinelli [Mrs Lintott], Gabriele Calindri [Il preside], Marco Cacciola [Irwin], Giuseppe Amato [Scripps], Marco Bonadei [Rudge], Angelo Di Genio [Dakin], Loris Fabiani [Lockwood], Andrea Germani [Timms], Andrea Macchi [Crowther], Alessandro Rugnone [Akthar], Vincenzo Zampa [Posner]. Luci di Nando Frigerio.
In scena al Teatro Elfo di Milano dal 10 dicembre 2010 al 23 gennaio 2011