Tra gli anni ’30 e i ’40, un piccolo teatro di Londra, il Windmill Theatre, acquistato da Lady Henderson (Judi Dench) come sfizioso passatempo per la vedovanza, divenne l’avamposto inglese del vaudeville, lo spettacolo di varietà importato dagli Stati Uniti. Il Windmill si spinse però oltre, sempre su idea dell’estrosa mecenate, mettendo in scena ragazze spogliate come “scenografie artistiche”, aggirando la rigida censura britannica e rivoluzionando l’intrattenimento del West End londinese. Ma allo stesso tempo, durante i bombardamenti tedeschi della Seconda Guerra Mondiale, quel piccolo teatro diretto da Vivian Van Damm (Bob Hoskins) rappresentò, rimanendo sempre aperto, la volontà popolare di resistere e di non soccombere alla barbarie della guerra.
Fresco e scoppiettante come una commedia alleniana, ispirato ad una storia vera, profondo ma divertente come un film di Lubitsch, Lady Henderson presenta arriva nelle sale italiane con tre candidature ai Golden Globes (Film, Attrice protagonista e Attore non protagonista) e un’ipoteca sulle nominations agli Oscar nelle stesse categorie. Frears dosa sapientemente i generi saltando con perizia ed efficacia dalla commedia al musical al dramma, mantenendo tuttavia una disinvolta coerenza narrativa e una piacevole ed uniforme “leggerezza” assolutamente non superficiale.
Al pari delle nudità messe in scena al Windmill, Lady Henderson presenta nasconde motivazioni, idee ed emozioni ben più articolate e profonde. Ogni cosa, dissimulata da un’originale vena umoristica, cela al suo interno particolari in grado di arricchire lo spessore della storia e dei protagonisti. Il mecenatismo dell’arzilla Lady Henderson racchiude un sottile amore per la vita e una strenua difesa della Bellezza in contrapposizione all’assurdo rituale della guerra e della mentalità che ad essa conduce; l’intransigenza e la caparbietà del direttore Van Damm sono il sintomo di un’integrità segnata dal piacere per l’intrattenimento, il teatro e il valore del rispetto, mentre l’esigenza di portare sul palco ragazze svestite non nasce da scopi di lucro, ma da un sano entusiasmo per la vita, l’amore e le cose belle.
Il continuo confronto tra il Gran Ciambellano – responsabile della censura e del buon costume degli spettacoli – e Lady Henderson (che riesce a strappargli la concessione di mostrare nudi integrali grazie all’escamotage di farli restare immobili, come sculture viventi) rappresenta quello scarto tra un governo che si pre-occupa anacronisticamente di mantenere un’immagine ed una rigidità che il “secolo breve” aveva già iniziato a rivoluzionare e il bisogno di libertà diventato indispensabile in un’epoca sconvolta dai totalitarismi. Il coraggio e la volontà di non chiudere mai il Windmill Theatre rappresentano così l’emblema di un nuovo modo di pensare, il simbolo di una speranza per cui l’Uomo e la sua dignità sono al centro delle cose, in un mondo buio soffocato dalla guerra.
Ma fulcro dell’intera pellicola, motore dell’azione e carta vincente del film di Frears sono le interpretazioni dei due attori protagonisti (difficile considerare non protagonista lo splendido Bob Hoskins), affiatati complici e, allo stesso tempo, diversissimi partner artistici. Dialoghi serrati e folgoranti, battibecchi scorbutici e passionali, gioie e dolori condivisi a distanza o nello stesso amato luogo – il “loro” teatro – fanno di questa attempata coppia un piacevole ed edificante memorandum per il corpo e per lo spirito: la passione per ciò che si ama aiuta a vivere meglio e magari a far vivere meglio anche qualcun altro.
Titolo originale: Mrs. Henderson presents
Nazione: Gran Bretagna
Anno: 2005
Genere: Commedia
Durata: 103′
Regia: Stephen Frears
Sito ufficiale: www.mrshendersonpresents.com
Sito italiano: www.bimfilm.com/ladyhenderson
Cast: Judi Dench, Bob Hoskins, Will Young, Kelly Reilly, Thelma Barlow, Christopher Guest, Elise Audeyev
Produzione: BBC Films
Distribuzione: BIM
Data di uscita: 05 Gennaio 2006