La notte di capodanno è il momento della sfrenata allegria. L’alternativa è un bilancio della propria vita. Non ci sono vie di mezzo. A volte un bilancio porta a conseguenze estreme. Cosi a Londra quattro persone salgono nello stesso momento, ciascuno a insaputa degli altri, sulla cima del grattacielo più alto, quello dei suicidi: Martin Sharp (Brosnan) è un personaggio televisivo di successo, sciupafemmine impunito, ma ormai escluso dal jet set per una storia di alcol e minorenni (non siamo in Italia!); Maureen (Collette) è una casalinga disperata, che da anni assiste il figlio totalmente disabile; JJ (Paul) è un musicista che non trova il successo e che finge di avere il cancro; infine Jess (Poots) è la giovane, ribelle, viziata e irritante figlia di un noto politico, destabilizzata (anche) dalla sparizione improvvisa e misteriosa della sua gemella.
Ma per suicidarsi occorre isolamento; una cima di grattacielo così affollata e per giunta di perfetti sconosciuti, non è luogo per gesti estremi.
In un tragicomico e grottesco imbarazzo i quattro si “salvano la vita” a vicenda, decidendo di non ritentare fino al giorno di San Valentino. La vicenda però nel frattempo ha accomunato gli aspiranti suicidi, che diventano amici e scoprono che ci sono buoni motivi per rimanere vivi.
Nei soli quarantacinque giorni tra San Silvestro e San Valentino riescono tutti a recuperare energia, credibilità, autostima. Una metamorfosi collettiva davvero improbabile, anche a volerla giustificare con la ritrovata fiducia nel prossimo e nell’amicizia reciproca.
Con i toni di tragicommedia brillante, questa pellicola, tratta dall’omonimo romanzo di Nick Hornby, ha la felice qualità dell’inutilità. Perfetto è il gioco di parole del titolo in italiano, con quel doppio senso che indica non solo un letterale “non gettiamoci giù” ma anche un appropriato “non stiamo giù di morale”.
Gran parte del film è sulle pur possenti spalle del fascinoso Brosnan, sessantenne ancora prestante: dopo vari James Bond e altri ruoli di seduttore, ha qui un certo coraggio nell’impersonare una specie di caricatura di se stesso, dove ha sì “perso un po’ il pelo” ma non del tutto “il vizio”. Risulta simpatico e persino tenero ma, come gli altri personaggi, non convincente. Bellissime le immagini notturne della sfavillante Londra.
Il regista francese Pascal Chaumeil, già collaboratore di Luc Besson, autore di serie per la TV, ha girato nel 2010 il suo primo lungometraggio, la commedia romantica L’Arnacœur, che non è stata commercializzata in Italia.
Da noi questo film non è comparso come “cinepanettone” e, fortunatamente, nemmeno per San Valentino. È invece nelle nostre sale da giovedì 20 marzo 2014.
Titolo originale: A Long Way Down
Nazione: Regno UnitoAnno: 2014
Genere: Commedia
Durata: 110′
Regia: Pascal ChaumeilCast: Pierce Brosnan, Toni Collette, Imogen Poots, Aaron Paul, Rosamund Pike, Sam Neill, Tuppence Middleton, Joe Cole
Produzione: Wildgaze Films, BBC Films
Distribuzione: Notorious pictures
Data di uscita: Berlino 2014
20 Marzo 2014 (cinema)