PAOLO PATELLI. OPERE DAL 1961

La mostra raccoglie un’ampia selezione di opere dell’artista rappresentativa di tutte le fasi della sua lunga carriera, iniziata nei primi anni Sessanta, quando, dopo aver conseguito una laurea in chimica farmaceutica e aver svolto un periodo di ricerca sulla radioattività, tralasciando i primi contemporanei trasporti nei confronti della poesia e in generale della letteratura, si è avvicinato da autodidatta alla pittura.

Dopo, infatti, una deludente esperienza avuta nella scuola di acquerello tenuta da Oscar Kokoska, ha deciso di intraprendere una ricerca autonoma, viaggiando molto, conoscendo i centri artistici più attivi e propulsivi per l’arte contemporanea e sperimentando le più diverse tecniche.
Patelli ha poi avuto modo di insegnare in alcune università americane ed europee e per qualche anno ha tenuto la cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia.
Numerose le esposizioni alle quali ha partecipato, solo per le personali si contano più di settanta mostre.
Per Patelli l’attuale antologica triestina riveste un’importanza particolare per diversi motivi sia di carattere affettivo che di affinità intellettuale nei confronti della città mitteleuropea di Svevo, Saba, Joyce, Nathan, Bolaffio, Magris che oggi sembra ricominciare a vivere uno dei suoi momenti migliori.

Patelli che vive nella campagna veneta tra Venezia e Treviso, ultimamente conduce una sua appartata ricerca sui valori intrinseci alla pittura, in particolare sul colore, sui rapporti tra arte, musica e poesia, sugli oggetti della memoria, cercando di evitare il più possibile le mode e gli ammiccamenti del mercato.
Dopo il primo periodo risalente agli anni ‘60 in cui si è dedicato alla “bella pittura”, è passato a un tipo di sperimentazione in cui si è avvicinato a una sua completa negazione nell’accostarsi a un certo poverismo, ricorrendo a una stesura monocromatica e cercando in tutti i modi di instaurare un rapporto più immediato e diretto con la realtà esistenziale di tutti i giorni.

Gradualmente, appunto, da questa fase di totale sperimentazione, si è lentamente riavvicinato, in sintonia con gli artisti della “Pura Pittura”, a questa antica tecnica. Patelli da oltre vent’anni dipinge senza ricorrere a sovrastrutture teoriche, ma per il puro piacere di essersi riaccostato a tale medium, pensando più alla musica o alla letteratura che ai sussulti e alle mode dell’arte contemporanea.

PAOLO PATELLI. OPERE
Trieste, Museo Revoltella,
via Diaz, 27
Promotori: Comune di Trieste, Assessorato alla Cultura,
Museo Revoltella
Inaugurazione sabato 12 marzo 2005, ore 18
dalle 9 alle 13.30 e
dalle 16 alle 19
dalle 10 alle 19 domeniche
e festivi (martedì chiuso)
dal 12 marzo al 10 aprile 2005