Da un racconto di Philp K. Dick, un fanta-thriller con più fumo che arrosto
Un giovane super ingegnere si occupa, per tirare avanti, di progetti top-secret (piuttosto illegali) terminati i quali viene sottoposto ad una cancellazione selettiva della memoria rischiando di farsi ogni volta friggere il cervello e diventare un vegetale.
Quando Michael Jennings accetta di rinchiudersi in laboratorio per tre anni in cambio di un assegno a otto zeri, per l’ingegnere sembra essere il “colpaccio” definitivo ma, terminato con successo il lavoro commissionatogli, si accorge che il suo conto in banca è rimasto invariato e soprattutto che è stato egli stesso a rinunciare a quel denaro lasciandosi come spiegazione solo una busta contenente 20 oggetti di uso comune, qualcosa non gli torna. Il protagonista nizia allora un viaggio analitico a ritroso nella sua psiche che, tra inseguimenti e storie d’amore dimenticate, porterà Jennings a ricomporre il mosaico incompleto dei suoi ultimi tre anni di vita.
Da uno spunto geniale tratto da un racconto del cinematograficamente sfruttatissimo creatore di universi fantascientifici Philip K. Dick, nasce un film sicuramente asservito più all’azione che alla riflessione su interrogativi etici o metafisici. E non poteva essere altrimenti visto le caratteristiche del regista, mago dell’action-movie, John Woo che non esita a mettere in mostra tutte le qualità che lo hanno reso celebre prima ad Hong Kong e poi ad Hollywood.
Ma si sa, le storie scritte da Dick hanno nello sviluppo psico-morale dei personaggi e nella capacità di porre interrogativi universali alcuni dei migliori pregi, e purtroppo su questo fronte, il regista venuto dall’oriente si dimostra piuttosto “fuori tema”. Così, il riflessivo racconto dell’autore di “Il cacciatore di androidi” diventa uno spettacolare thriller ipercinetico in salsa hollywoodiana mentre i temi della responsabilità umana delle proprie azioni e del fondamentale bisogno di conoscere se stessi per capire il tutto rimangono la stimolante cornice della messa in scena.
Ma non si può parlare di occasione completamente sprecata perché, quando si parla di azione ed intrattenimento, il talento visivo ed il compiacimento divertito di John Woo si ergono a magnetici catalizzatori dell’attenzione dello spettatore che, tra impossibili inseguimenti motociclistici e frenetiche sparatorie, viene trasportato dalla fantasia del regista in un mondo dove nulla soggiace alle regole del credibile o del realistico ed il divertimento in se stesso è l’unico riferimento a cui appigliarsi in caso di dubbi.
Insomma, finchè il talento hong konghese fa il suo mestiere, il film realizza il suo stato in essere e viaggia piacevolmente nella fin troppo esorcizzata dimensione dell’entertainment, ma appena si esce fuori dal selciato (a volte anche grazie al volto di Affleck, ingegnere geniale?!?), la pellicola sembra perdere la bussola incagliandosi in scene didascaliche e troppo schematiche che ne annacquano inevitabilmente il ritmo.
Titolo originale: Paycheck
Nazione: Usa
Anno: 2003
Genere: Fantascienza
Regia: John Woo
Sito ufficiale: www.paycheckmovie.com
Cast: Ben Affleck, Uma Thurman, Aaron Eckhart, Michael C. Hall, Emily Holmes, Colm Feore, Paul Giamatti, Kathryn Morris, Joe Morton
Produzione: Terence Chang, John Davis, Michael Hackett, John Woo
Distribuzione: Uip
Data di uscita: 13 Febbraio 2004