“Peccato che sia una sgualdrina”

Ford e il conformismo

Ripartita con entusiasmo la stagione al teatro goldoni con “peccato che sia una sgualdrina”

Ieri mercoledì 5 novembre si è riaperta la stagione del teatro Goldoni con lo spettacolo Peccato che sia una sgualdrina di John Ford, che unisce la coproduzione del Teatro Stabile del Veneto, il Teatro Biondo Stabile di Palermo e il Teatro Stabile di Verona sotto la regia di Luca de Fusco.

Un cast di ben undici interpreti che tutt’attorno alle vicende dei due protagonisti Annabella (Gaia Aprea) e Giovanni (Stefano Scandaletti), intessono una brulicante trama d’intrighi, dallo sbrogliamento peculiarmente shakespeariano.
Ciò che rende in singolar modo avvincente il dramma di Ford è il soggetto che, dall’epoca elisabettiana, è giunto sino ai giorni nostri ancora chiuso in quell’involucro definito tabù: ci troviamo di fronte ad un amore incestuoso tra fratello e sorella, sorpresi da un sottile imbarazzo per l’istintiva adesione ai due amanti contro i nemici di quest’amore che però, probabilmente, nemmeno noi condividiamo.
Nell’atmosfera regna una cupa sacralità, che trova corpo nella figura di Frate Bonaventura (Piergiorgio Fasolo) e a cui prendono parte i motivi musicali e i sobri costumi.

Come scenografia una geometrica pedana resa più o meno presente da cambi d’illuminazione a lei espressamente diretti, in uno spazio che in altezza, alle volte, si divide in due livelli; molto efficace il gioco di specchi che sdoppia la maggior parte delle scene e cattura il confuso occhio dello spettatore dentro l’angoscia delle vicende.
In linea con il contesto, la recitazione dei meritevoli attori segue un tono marcatamente tragico, che in modo più o meno incisivo ha fatto breccia nei diversi animi del numeroso pubblico.
A strappare spicchi di sorrisi la tragicomica figura di Bergetto (Giovanna Mangiù) che sul ruolo di ragazzo interpretato da una voce femminile basa la caratterizzazione del personaggio.
Ecco quindi avviata anche questa nuova stagione del sempre frequentato e suggestivo Teatro Goldoni, che ha dato il bentornati ai suoi affezionati abbonati e salutato calorosamente tutti i suoi spettatori.

Gaia Aprea
di John Ford, traduzione Enrico Groppali

una produzione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Biondo Stabile di Palermo
Teatro Stabile di Verona GAT
in collaborazione con Teatro Olimpico di Vicenza – 61° Ciclo Spettacoli Classici

adattamento e regia Luca De Fusco
con Gaia Aprea, Anita Bartolucci, Giovanna Di Rauso, Piergiorgio Fasolo, Max Malatesta, Stefano Scandaletti, Paolo Serra, Enzo Turrin

scene Antonio Fiorentino
costumi Maurizio Millenotti
musiche Antonio Di Pofi